Vittoria, presentata la mozione di sfiducia. È stata firmata da 13 consiglieri

La mozione di sfiducia è stata presentata. A Vittoria il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi e a decidere se il sindaco Francesco Aiello, in carica da due anni, potrà restare al suo posto e concludere il suo mandato o se dovrà andar via anzitempo e dare la possibilità di nuove elezioni, nel prossimo turno elettorale di primavera (maggio/giugno).

A sottoscrivere la mozione sono stati 13 consiglieri dell’opposizione.  Si tratta di Nello Dieli, Ketty Gravina, Gino Pelligra, Alfredo Vinciguerra, Monia Cannata, Pippo Scuderi, Valeria Zorzi, Bianca Mascolino, Sara Siggia, Concetta Fiore, Salvatore Artini, Marco Greco, Agata Iaquez. Tra questi ci sono quattro consiglieri della ex maggioranza che hanno preso le distanze dalla coalizione Aiello.

Per la presentazione bastano 10 firme. Per l’approvazione della mozione, invece, servono 15 voti, corrispondenti ai due terzi dell’aula.

Due consiglieri non hanno ancora deciso. Sono determinanti

Cosa succederà adesso ? L’approvazione della mozione di sfiducia è legata ai voti in aula di due consiglieri comunali che non hanno ancora fatto conoscere la propria decisione: Valentina Argentino, del movimento 5 Stelle e Giacomo Romano, consigliere eletto nella Lista Aiello e poi approdato a Mpa.

I 5 Stelle, ormai da tre settimane, stanno discutendo al loro interno se dare o meno la propria adesione alla mozione di sfiducia.

Il 20 novembre hanno incontrato una delegazione del Pd, insieme ai deputati regionali di riferimento Nello Dipasquale e Stefania Campo. Dopo l’incontro, la coordinatrice Rosanna Fidone ha fatto sapere che il movimento 5 Stelle ha “ribadito la ferma intenzione di rimanere coerente con il mandato affidato al MoVimento dagli elettori in esito all’ultima competizione elettorale” e “la valutazione negativa riguardo l’operato dell’amministrazione, prima e dopo la dissoluzione della propria maggioranza consiliare, che per come articolata non era riconducibile al centrosinistra. Ha dato la propria “indisponibilità a qualsiasi utile collaborazione, ma ha lasciato aperto uno spiraglio qualora questa fosse preceduta “da un profondo e immediato ripensamento in sede politica e amministrativa di importanti punti programmatici rispetto ai quali il m5s ha, nel corso dell’ultimo biennio, espresso il proprio aperto dissenso, formulando peraltro numerose proposte, tutte disattese”. Secondo i grillini “spetta al Pd e all’amministrazione che esso sostiene, assumere eventuali iniziative per rimuovere gli ostacoli politici e programmatici che – come affermato da Giuseppe Conte due anni fa in piazza del Popolo, hanno impedito – e continuano oggi ad impedire – una proficua collaborazione tra m5s e Pd”.

I 5 Stelle, dunque, continuano a tenere aperte entrambe le ipotesi, sia quella della sfiducia, sia quella di un nuovo dialogo con il Pd, sia pure vincolato da condizioni stringenti.

Giacomo Romano non ha reso invece nessuna dichiarazione pubblica sulla sua posizione.

La sfiducia sarà votata prima di Natale

La mozione di sfiducia dovrà arrivare in aula per la discussione in un arco temporale che va dai dieci ai 30 giorni dalla presentazione. È probabile che i tempi siano molto brevi. In ogni caso, si avrà un voto dell’aula prima delle festività natalizie.

Se la mozione dovesse essere approvata il sindaco Francesco Aiello verrebbe dichiarato decaduto. Insieme a lui, decadrebbero anche la giunta in carica e tutto il consiglio comunale. In città arriverebbe un commissario per l’ordinaria amministrazione. Il bilancio di previsione sarebbe approvato da un commissario. Si tratterebbe però di un commissariamento breve, di circa 5 mesi. Si andrebbe al voto nel turno elettorale di primavera.

LA REPLICA DI AIELLO: E’ SOLO RIVALITA’ POLITICA

“L’attacco al Sindaco e all’Amministrazione comunale si è concretizzato con la presentazione di questo documento- ha detto il Sindaco-. A mio modo di vedere, tenuto conto delle dichiarazioni rese in conferenza stampa convocata dagli oppositori, non si tratta di un fatto politico, ma di mera rivalità personale. Noi giudichiamo i fatti e non prendiamo in considerazione le parole, per il resto vada come deve andare, l’impegno nei confronti della Città e dei vittoriesi andrà avanti.

I risultati fin qui ottenuti sono sotto gli occhi di tutti, parlano chiaro ,il resto lascia il tempo che trova.  

Le provocazioni, le falsità, le ingiurie e quant’altro, in politica sono all’ordine del giorno, ma non mi sono mai appartenute, figuriamoci se mi appartengono oggi alla mia veneranda età. 

Vittoriesi, andiamo avanti con l’orgoglio di chi non arretra di un passo per il bene di Vittoria”. 

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