Vaccino per le scuole non statali? Si, ma la procedura è diversa. Polemica fra l’assessorato e la FISM

Ma i ragazzi e docenti delle scuole paritarie e non statali, saranno vaccinati? E quando? Sembrerebbe di sì, ma nella giornata di ieri la faccenda non è stata così scontata: una nota diffusa da Dario Cangialosi della FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) ha fatto notare che nel piano vaccinale sono non comparivano le scuole paritarie e non statali. Una grave mancanza che ha messo in agitazione migliaia di docenti, lavoratori e ragazzi. Cangialosi, in una nota diffusa ieri pomeriggio, ha spiegato: “Finalmente, dopo parecchi giorni di incertezza e confusione, da oggi nella piattaforma Costruire Salute della Regione Siciliana è possibile per il personale della scuola registrarsi e prenotare la somministrazione del vaccino anti covid.

Probabilmente però il personale delle scuole non statali, comunali e autonome paritarie, ha un livello più alto di anticorpi e può aspettare. Dovranno aspettare, non sappiamo chi e non sappiamo cosa. Potrà infatti prenotare la propria vaccinazione solo il personale statale. Prendiamo atto della decisione e la disapproviamo con fermezza, perché riteniamo indispensabile tutelare anche i nostri 25 mila alunni, bambini e adolescenti, i nostri oltre 5 mila lavoratori e le loro famiglie”.

Un’esclusione che aveva fatto annunciare azioni clamorose come l’interruzione della didattica in presenza nelle scuole e negli asili. Nel giro di poche ore, però, l’assessore regionale Lagalla risponde a Cangialosi spiegando che non ci sarebbe motivo di allarmarsi in quanto sarebbero state già messe da parte alcune dosi per le scuole non statali: “Voglio tranquillizzare il presidente regionale della Federazione italiana scuole materne, Dario Cangialosi. Non appena, già nelle prossime ore, saranno completati gli elenchi del personale scolastico non statale, in Sicilia partirà la campagna di vaccinazione anche per scuole paritarie e private, Its ed enti di formazione.

L’assessorato alla Salute, da me contattato a seguito della comprensibile protesta della Fism, ha infatti confermato di avere riservato e reso disponibile una separata e distinta quota di vaccini proprio in previsione di questo nuovo step, permettendo così di immunizzare, fin da subito e contestualmente a docenti e operatori statali, anche questo specifico target di personale. Dalle assicurazioni ricevute, ritengo di potere tranquillizzare quanti abbiano ritenuto, sulla scorta di imprecise notizie mediatiche susseguitesi nelle ultime ore, di dovere attendere la conclusione delle operazioni vaccinali rivolte al comparto statale”.

In effetti per il personale docente non statale e i ragazzi che frequentano le paritarie, la procedura per la vaccinazione è diversa: il 18 febbraio è pervenuta comunicazione da parte dell’assessorato regionale in cui, entro il 24 febbraio, si chiedeva a queste scuole di inviare una tabella con i nominativi del personale che si vuole sottoporre a vaccino. Gli statali, invece, possono prenotarsi direttamente sulla piattaforma, in quanto quest’ultima è direttamente gestita dal Ministero.

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