Un saggio su Quasimodo: intervista allo storico Sigona

In occasione delle celebrazioni del 118esimo anniversario della nascita di Salvatore Quasimodo, ( 20 agosto 1901 ) tenutesi a Modica e del 60esimo dell’assegnazione del premio Nobel ( 10 dicembre 1959 ) il prof. Giovanni Sigona , storico di Pozzallo, ha voluto dedicare al celeberrimo poeta modicano , un saggio, che a breve darà alle stampe. Ma parliamone con lui.

Domanda : Che cosa ti ha spinto a scrivere un saggio sul poeta modicano Salvatore Quasimodo, oltre naturalmente alle due importanti ricorrenze, che la città di Modica, sta ricordando, con una serie di iniziative, per rendere omaggio all’ illustre concittadino?

Risposta: Si, ed anch’io ho voluto dare il mio modesto contributo, per ricordare uno dei più significativi poeti del Novecento, fra i maggiori esponenti dell’ Ermetismo, con Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Mario Luzi.

E poi, non bisogna dimenticare i profondi legami di amicizia che intercorsero fra Quasimodo e il mio concittadino Giorgio La Pira; entrambi frequentarono lo stesso Istituto Tecnico Commerciale a Messina, anche se in sezioni diverse, organizzando nel contempo un gruppo letterario , interno alla scuola, di cui facevano parte fra gli altri personaggii di spicco, Pugliatti e Giuffre’. Grande interesse riveste il carteggio Quasimodo – La Pira, negli anni che vanno dal 1921 al 1929, decisivi per la formazione culturale e l’itinerario poetico del letterato modicano, nei cui confronti l’amico pozzallese non farà mai mancare il suo affetto costante e premuroso, consentendogli così di superare periodi molto difficili, ed indirizzandolo ad una seria riflessione sui contenuti della fede, in grado di confortare l’ animo spesso turbato del poeta, specie durante il periodo del servizio militare e negli anni romani, allorché Quasimodo, dopo aver frequentato , con scarsa fortuna, il Politecnico, fu costretto a lavorare presso lo studio di un ingegnere, ed anche in un negozio della Rinascente.

Domanda: L’attribuzione del Nobel, tuttavia, scatenò polemiche accesissime negli ambienti letterari italiani ?

Risposta: Si, in effetti pochi scrittori hanno suscitato tante polemiche stiose, e sono stati al centro di così infuocati dibattiti come il poeta modicano, specie dopo aver ottenuto il premio Nobel che segnò nel contempo il punto più alto della sua gloria letteraria e la massima virulenza delle critiche velenose di cui fu fatto oggetto da parte degli ambienti culturali italiani, che già negli anni precedenti avevano espresso ampie riserve sulla sua svolta operata a favore della poesia ~ impegnata ~ e ~ sociale ~ , accusandolo di opportunismo, di smania di protagonismo e tradimento della poetica ermetica. Pertanto ha inteso ricostruire nel modo più obiettivo possibile il clima culturale in cui maturò l’ Ermetismo fino alla sua crisi verificatasi nel secondo dopoguerra, in concomitanza con l’, affermarsi imperioso del Neorealismo, che per un decennio influenzò in modo rilevante l’attività letteraria in Italia.

Domanda: Che giudizio dai della figura poetica di Quasimodo?

Risposta: Beh direi che la figura complessa e tormentata di Quasimodo, una volta placatesi le diatribe faziose e legate ad un particolare momento storico per cedere il passo ad una più equilibrata prospettiva di giudizio immune da pregiudizi e risentimenti personali, emerge nitida nella valutazione critica dei contemporanei come quella di uno dei poeti più prestigiosi del Novecento, capace di farsi interprete sensibile e accorato dell’eterna condizione umana.

Contributo editoriale: Giovanna Cannizzaro

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