Tutti pazzi per il pesce d’uovo dove a Chiaramonte è tradizione per la discesa della Madonna. Ma perchè si chiama così?

Perchè la comune frittata viene chiamata in dialetto “pesce d’uovo?”. E perchè è tradizione mangiarlo per la discesa della Madonna di Gulfi, che quest’anno a Chiaramonte avverrà l’8 maggio, in via straordinaria?

Domande che almeno una volta, quantomeno di sfuggita, ognuno di noi si è posto. Partiamo intanto dalla tradizione. Il pesce d’uovo veniva consumato a Chiaramonte dopo la discesa della Madonna (che generalmente avviene 10 giorni dopo la salita, quindi di mercoledì e non di domenica, come quest’anno), perchè era facilmente trasportabile e veniva mangiato dopo l’entrata del Simulacro al Santuario a mo’ di pic-nic in mezzo ai campi. Principalmente, era a base di primizie della stagione, come asparagi e fave, fave e ricotta. Oggi, naturalmente, il pesce d’uovo viene preparato anche con altri ingredienti: c’è chi aggiunge il prosciutto, chi la salsiccia, chi le patate, chi la cipolla. Il limite è solo la fantasia.

C’è anche da dire che veniva preparato in modo diverso dalle tradizionali frittate che oggi tutti noi conosciamo: spesso, veniva arrotolato, oppure fritto a forma di una polpetta allungata. Nel tempo, si è associato al pesce d’uovo la frittata che tutti noi conosciamo.

Ma perchè si chiama pesce d’uovo? Precisiamo subito che il pesce non c’entra niente, ma si chiama così perchè nella Sicilia di un tempo, certamente più povera, l’uovo era considerato il pesce dei poveri. Soprattutto nei centri montuosi e collinari, dove il pesce non arrivava facilmente come oggi. Era dunque un piatto veloce, molto economico (perchè, appunto, veniva preparato con le verdure o le fave), veloce da preparare e facile da trasportare.

Il pesce d’uovo è ancora oggi diffusissimo nella nostra provincia, ma anche a Catania e Messina. E se riuscite a rigirare la frittata senza romperla, avrete realizzato un pisci r’uovu (come si dice in dialetto), a regola d’arte.


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