SI RIDUCE LA MORTALITA’ INFANTILE NELLA PROVINCIA DI RAGUSA

La salute materno-infantile è un tema prioritario di tutti i programmi, nazionali e  internazionali, con l’obiettivo di tutelare la salute di un popolazione. Le premesse per delle buone condizioni di salute infantile vengono già poste nel corso della vita intrauterina, durante il parto e nei primissimi giorni di vita.

il primo anno di vita e della qualità dell’assistenza fornita, rappresenta una buona misura di esito dello stato di salute dell’intera popolazione.

La mortalità infantile definisce il numero di neonati  deceduti nel primo anno di vita e si esprime in unità per mille nati vivi. La mortalità neonatale comprende i neonati deceduti nel periodo successivo da zero a 28 giorni.  

I decessi in questa fascia di età sono legati principalmente a fattori di origine biologica tra cui la salute della madre, la qualità nella gestione della gravidanza e dell’assistenza sanitaria al parto e le caratteristiche del neonato (peso alla nascita, presenza di malformazioni congenite, gemellarità).

La mortalità nel periodo post-neonatale è maggiormente influenzata da fattori sociali ed economici tra cui la legittimità, le condizioni abitative e il numero di componenti per nucleo familiare, le carenti condizioni igieniche, la nutrizione e il livello di istruzione della madre, l’abitudine al fumo durante la gravidanza, l’occupazione del padre e il reddito, i servizi sanitari non adeguati e/o difficilmente accessibili, i traumatismi e gli avvelenamenti.

Una delle cause  principali di morte, nel primo anno di vita, è la morte in “culla” o SIDIS. 

Distinguere le due componenti della mortalità infantile, ovvero la mortalità neonatale e quella post-neonatale, risulta molto importante perché grazie a questa differenziazione è possibile far emergere problematiche con la possibilità di poter orientare politiche sanitarie appropriate.

Negli ultimi decenni la salute neonatale in Europa è sensibilmente migliorata e i tassi di mortalità nei primi mesi di vita si sono notevolmente ridotti, come pure la mortalità materna.

La mortalità infantile In Sicilia è,  nell’ultimo rilievo ISTAT disponibile, l’anno 2009, la più alta d’Italia, il 4,9%0  contro una media italiana del 3,4%0. (fig.1)

L’Osservatorio epidemiologico regionale,  da qualche mese,  ha licenziato una ricerca sulla mortalità infantile cumulativa degli anni 2004-2011.

Si tratta di uno studio che riguarda una popolazione di circa 400.000  neonati.

Per l’intero periodo in studio, la distribuzione geografica dei tassi di mortalità, entro il primo anno di vita,  tra le province della Sicilia, dalla quale si evince che il livello di decessi per l’intera regione è pari al 5‰.

Nel dettaglio provinciale, Siracusa riflette il valore regionale; Palermo, Agrigento, Catania e Ragusa mostrano tassi di mortalità infantile più bassi rispetto a quello della Sicilia con valori compresi tra il 4-4,9‰; mentre per Enna, Caltanissetta, Messina e  Trapani si osservano livelli più elevati rispetto al valore regionale (tra il 5,3‰ e il 6,6‰).

Riguardo alle distribuzioni di frequenza della mortalità infantile (neonatale precoce, neonatale tardiva e post-neonatale) relativa agli anni compresi tra il 2004 e il 2011, il confronto temporale, evidenzia che il maggiore peso dei decessi risulta soprattutto a carico della mortalità neonatale precoce.

L’ASP di Ragusa nell’U.O.C. di Neonatologia ha,  con l’Associazione di genitori chiamata “Nati x crescere”, recentemente ha  accolto in reparto la presenza di una psicologa pagata con i fondi dell’Associazione, che ha festeggiato, qualche giorno fa,  con un concerto che si è  tenuto  nel teatro di Vittoria il 17 novembre “La giornata mondiale della Prematurità”. L’iniziativa ha ottenuto notevole successo.

“ Lo stress delle coppie colpite dalla nascita di un figlio pretermine o comunque malato è conosciuto dalla letteratura internazionale. La madre sperimenta sensi di colpa e di inadeguatezza. Difficile erogare sollievo a questo oceano di dolore e di fragilità. E allora ho sperimentato nel sostegno ai genitori l’affiancamento con uno psicologo assegnato dall’ASP” queste le parole del Direttore della Struttura, dott. Giovanni Giaccone. Ancora:  “Promuovere l’associazionismo tra i genitori di neonati  pretermine è un proposito forte e costruttivo, ma perché possa accadere che l’accudimento dei neonati nei reparti diventi più dolce ed efficiente, allineato alle acquisizioni sulle dinamiche dello sviluppo feto-neonatale dobbiamo sceneggiare una favola dove il numero e la formazione degli infermieri sia posto in maniera forte e decisa all’attenzione e dell’operatività dei nostri legislatori e dei nostri amministratori.”

Nel 2012 sono nati nella provincia di Ragusa 3068 bimbi e sono morti nel primo anno di vita 14 bambini pari ad una mortalità infantile del 4,56 x1000 nati vivi. 3 neonati (21,4% della mortalità provinciale) erano affetti da trisomia 18 .

I neonati affetti da questa cromosomopatia muoiono tutti entro il 2°-3° mese di vita. Nei paesi occidentali la buona pratica delle cure prenatali prevede la identificazione nel periodo embrio-fetale di questa patologia e la interruzione della gravidanza nei tempi previsti dalla legge e dal buon senso. Questa sola voce sottratta al valore della mortalità ridurrebbe la mortalità provinciale a 3,58 sostanzialmente uguale al 3,5 %0 della mortalità nazionale.

Per quanto riguarda gli altri casi di morte si può notare dalla tabella 2,  sotto riportata,  dei neonati deceduti hanno un peso inferiore a 650 grammi ed età gestazionale inferiore o uguale a 25 settimane. Ridurre la mortalità per pesi ed età gestazionali così estremi è l’obiettivo dello sforzo congiunto dei neonatologi e degli ostetrici. Comportamenti proattivi indirizzati alla gestione delle variabili del parto pretermine da parte degli ostetrici in uno con la capacità dei neonatologi di migliorare gli outcome di sopravvivenza e di esiti per i neonati estremi pretermine è la sfida per i prossimi anni per gli attori delle cure perinatali di  Ragusa e della  Sicilia.”

 

Ulteriori dati possono essere forniti da:

•             Dott. Giovanni Giaccone – Direttore U.O.C. di Neonatologia UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) tel. 0932600675 – mobile 3397536446

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it