SI PARLA TANTO DI SPETTACOLI, PERCHÉ NON METTERE DENTRO L’INPS ?

Egregio Direttore, ogni tanto qualche amenità farà piacere anche ai lettori.

Avere a che fare con l’INPS è uno spettacolo, a cominciare dalla procedura per recuperare il codice PIN indispensabile per accedere all’area personale del sito.

Gli strateghi dell’ente previdenziale, forse, pensano che ci siano eserciti di agenti segreti intenti a penetrare negli intimi recessi delle aree personali dei cittadini per tastarne il grado di invalidità o la capacità di procreare: non si è vista mai una procedura così complicata e mal funzionante, con il video che ti dice che a minuti ti arriverà la mail con la nuova password e invece non succede nulla.

Quando ormai decidi di andare a letto, per l’ora tarda, miracolo, compare la mail, ma solo per dirti che il messaggio arriva al numero di cellulare: se prima era miracolo, ora solo cose che l’INPS grandissima può fare: stesso orario, 21.17, non uno ma due codici contemporaneamente, per fare impazzire l’anziano di turno che si volesse cimentare con il web. A chi vai a chiedere alla nove di sera quale utilizzare ?

Meglio sarebbe leggere la biografia di questi scienziati chiamati proteggere in nostri dati, ma poi a chi cavolo possono interessare ?

Attenzione, codice di 8 (dico 8 cifre) che va completato con altre che arrivano tramite mail, senza dire che per arrivarci devi prima utilizzare il link che aperto di permette di inserire il codice arrivato via mail.

Se mi pesca, via etere, la Finanza, penserà che sto importando, tramite web, pomodorini dalla Tanzania, facendoli girare dalla Turchia.

Nell’attesa che arrivi la seconda parte, il sistema prima ci deve pensare attentamente, non è che sforna altre 8 fra cifre e caratteri, così come fosse niente, si possono deliziare i lettori con i  motivi che portano ad accedere all’area personale.

Una mattina vai alla posta e ti dicono che la tua piccola pensione non c’è. Pensi subito che può aver sbagliato la Posta ma poi ricordi che sta comprando l’Alitalia e allora non può essere, sarà colpa di quelli del PIN a 16 cifre. E così, in effetti è.

Cosa sarà successo? Sei titolare di una pensione di invalidità, per una patologia che non può regredire, purtroppo sei invalido a vita, però giustamente fra ciechi che leggono il giornale e giocano a carte e paralitici che partecipano alle maratone per la vita è normale che ti controllino. Lo fanno con una lettera, in piena estate, per dirti che al ritorno dai sollazzi delle vacanze dovrai presentarti all’INPS per visita medica di controllo. Ci vai, ti visitano, dopo circa un mese ti arriva a casa il nuovo verbale che certifica la persistenza della tua invalidità, di sicuro per altri due anni. Chiedi: “a novembre si dovevano rinnovare le pratiche per il riconoscimento dell’invalidità, ora che c’è stata la visita di controllo straordinaria cosa si deve fare ?”

Risposta (non certo del benzinaio del bivio per Monterosso): “Nulla, il verbale della visita di controllo costituisce nuova certificazione per altri due anni “

Non era vero, l’invalidità era una cosa, la pensione un’altra, ma nella comunicazione allegata non se ne faceva cenno.

Pazienza, resti senza pensione e senza tredicesima, potrai nutrirti rileggendo la biografia di cui sopra e pensando a come mangeranno gli inventori del codice a 16 cifre, sempre che qualcosa non gli vada di traverso a loro e ai caporioni del glorioso istituto.

Pensi che il risultato più evidente di questi controlli è un aumento del disagio dei disabili stessi, il sentirsi sospettati di essere fuori legge, più doloroso per chi subisce quotidianamente altri pesanti fastidi, dovuti alla condizione fisica o mentale. Forse sono di più i casi di persone affette da patologie irreversibili chiamate a controllo. E se anche i controlli vanno bene, ti bloccano la pensione perché la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Una efficienza con punte di…eccellenza

Pensi anche però che ci può essere chi la prende a ridere, ma ci può essere pure chi si può mettere a piangere.

P.S. Coraggio, dopo 37 minuti sono arrivati anche gli altri 8 caratteri della password.

Lettera firmata

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