SFIGMO E FONENDO

Dal 22 Novembre scorso è partita nella nostra ASP, come in tutte le Regioni d’Italia, la Campagna di vaccinazione antinfluenzale 2012/13; nel Nuovo Piano Vaccinale Nazionale 2012-2014 è stata inserita questa vaccinazione con l’obiettivo ambizioso di vaccinare il 95% della popolazione a rischio e di età superiore ai 65 anni.

Quest’anno l’avvio della vaccinazione è stato preceduto dal solito Italico “scandalo” inducendo nei nostri pazienti e nella Cittadinanza in genere un sentimento di sfiducia nei confronti di quest’opera di prevenzione, che invero è ancora ben lontana da quell’obiettivo del 95% che si è dato il Ministero nel suddetto piano vaccinale.

Sono fermamente convinto che le Ditte produttrici in primis, due giganti multinazionali dell’Industria farmaceutica e il Ministero dopo, con le autorità preposte alla sorveglianza in testa hanno gestito al meglio questo momento critico che ha determinato un certo ritardo nella fornitura dei vaccini stessi sia nel circuito pubblico delle ASP che nel circuito delle farmacie private.

Ma nell’ultima settimana di Novembre tutto è rientrato,la nostra ASP ha fatto il solito grande sforzo organizzativo ed economico e i Medici di Medicina Generale sono,come sempre,in prima fila nell’effettuazione di questo compito inserito tra i LEA cioè i livelli essenziali di assistenza da garantire, in modo equanime, in tutto il Territorio Nazionale a tutti i cittadini aventi diritto.

Chi sono i soggetti che si devono vaccinare? In Sicilia i nati entro il 31.12.1948 vale a dire coloro che hanno già compiuto 64 anni (nel resto d’Italia il limite sono i 65 anni) oltre a tutti i soggetti che pur non avendo compiuto i 64 anni sono affetti da patologie croniche che possono aumentare i rischi delle complicanze dell’influenza (diabete mellito, cardiopatie in genere, bronchite cronica, patologie con deficienze immunitarie, neoplasie in follow up ).

Sono da vaccinare anche persone non a rischio che svolgono lavori di particolare valenza sociale, bambini di età superiore ai 6 mesi, donne che si trovano al secondo o terzo trimestre di gravidanze, i ricoverati presso strutture di lungodegenza, Medici e personale Sanitario di assistenza, familiari e contatti di soggetto ad alto rischio, soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e personale che lavora a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

Come si può ben capire una grossa fetta della nostra popolazione è invitata calorosamente a vaccinarsi allo scopo di ridurre il rischio individuale di malattia, il ricorso all’ospedalizzazione e la complicanza morte, riducendo così i costi sociali legati alla morbosità e alla mortalità di una affezione ritenuta banale,ma che può severamente complicarsi in specie in gruppi di popolazione con aumentato rischio.

I sintomi dell’influenza, i cui picchi sono sempre attesi nei primi mesi dell’anno prossimo, sono ben noti con febbre alta (più di 38°-39°), tosse, mal di gola, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea e malessere generale con a volte anche sintomi gastroenterici;  pensate che la banalità di questa patologia risiede, si fa per dire, nei numeri. Infatti il Centro Europeo per  il controllo delle Malattie (ECDC) stima che in media nell’UE ogni anno muoiono prematuramente a causa delle complicanze circa 40.000 persone, mentre il 90% dei decessi che avvengono nel periodo influenzale nei soggetti oltre 65 anni è legato alla complicanza influenza in soggetti con patologie croniche.

L’invito è quindi evidente e banale, ma fondamentale, vaccinateVi  gente siete ancora in tempo, non abbiate timore c’è solo da guadagnarci in salute.

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