SFIGMO E FONENDO

Un ruolo importante nella terapia e nella prevenzione dell’ipertensione arteriosa è svolto dallo stile di vita che adottiamo ed in particolare dall’attività fisica e dall’alimentazione.

Per quanto riguarda l’attività fisica vari studi scientifici hanno confermato la sua efficacia nella lotta alla “pressione alta”; in primis aumentano il numero dei capillari a livello muscolare, sviluppando quindi il microcircolo anche a livello coronarico, diminuendo il rischio di angina e infarto. L’aumento dei capillari riduce l’attività di alcuni ormoni e contribuisce a ridurre le resistenze periferiche, oltre ad aumentare l’apporto di sangue e quindi di ossigeno ai tessuti. Da non sottovalutare la capacità dell’esercizio fisico di ridurre lo stress, regolando il rilascio di sostanze che migliorano la regolazione dell’umore.

A questo occorre aggiungere il ruolo dell’esercizio fisico in altre patologie che spesso si associano all’ipertensione arteriosa quale diabete ed obesità; l’esercizio fisico deve però avere alcune caratteristiche:

a) deve essere aerobico quindi deve trattarsi di uno sforzo di media intensità cioè ad esempio dobbiamo poter parlare con un eventuale compagno di allenamento senza sforzo; sono attività valide il ciclismo, la marcia, la corsa ed il nuoto di resistenza.

b) deve essere ripetitivo per almeno tre volte a settimana e se si arriva a 5 volte la settimana sono maggiori i benefici sulla diminuzione del peso corporeo e sul sistema cardiovascolare in genere.

c) deve avere una durata congrua di almeno 20-30 minuti e se possibile senza interruzioni;al di sotto dei 20/30 minuti sono scarsi i risultati che aumentano sopra questi tempi.

L’altro stile di vita che interferisce anzi “cura” l’ipertensione arteriosa riguarda l’alimentazione;tra questi si discute sempre sulla riduzione del consumo di sale ma è certo che in quelle popolazioni che seguono un regime dietetico “iposodico” cioè con poco sale questa patologia è minore. Se è difficile controllare la quantità di sale negli alimenti preparati o preconfezionati, non è anzi, non dovrebbe essere così difficile limitarne l’uso negli alimenti “domestici”. In alcuni casi il sale può essere sostituito da spezie e aromi che danno gusto e meno sale nelle pietanze quali rosmarino, basilico, prezzemolo, origano, aglio, salvia od altre erbe. L’abitudine alle pietanze “salate” può essere facile  con una diminuzione graduale ed è opportuno anche aumentare l’introito di potassio di cui sono ricchi frutta, verdura e cereali integrali. Anche il consumo di alcool deve essere limitato tenendo però conto che quantità limitate di vino rosso, bevute ai pasti, sono utili per un seppur modesto abbassamento della pressione arteriosa e per un certo innalzamento del colesterolo HDL (quello buono).

Da consigliare comunque sempre una valutazione congiunta con il Vostro Medico che di certo vi saprà suggerire, conoscendovi, il miglior stile di vita per le vostre condizioni di salute.

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