SFIGMO E FONENDO

La Bufera che ha investito la Sanità Iblea, portando una realtà che ho sempre definito di qualità Medio-Alta e che ha fatto giustamente meritare a tutto il settore la definizione di “Isola Felice nell’isola” merita un breve commento.

Mi riferisco alla brutta vicenda del Primario di Chirurgia che è stata sui media Nazionali per qualche tempo e che ha portato a Ragusa le maggiori testate giornalistiche. E’ chiaro che gli organi inquirenti e la Giustizia faranno il loro corso ed alla fine conosceremo la verità, così come è ovvia la presunzione di innocenza fino a prova contraria.

Mi pare però doveroso allacciare questa vicenda alla corretta gestione dell’attività intramoenia libero-professionale, cosa che pochi, a parte i Colleghi della CGIL-Medici, hanno fatto nelle loro disanime.

L’attività libero professionale intra-moenia (ALPI da cui il nome dell’operazione investigativa ALPIBLEA) consente  da una parte ai Colleghi Ospedalieri che la scelgono e che quindi operano in regime di rapporto  esclusivo con la ASP di poter avere una propria attività professionale al di fuori degli orari di lavoro e dall’altra ai Cittadini-Utenti di poter scegliere il professionista da cui farsi visitare e/o operare, cosa altrimenti  non possibile in regime di Convenzione SSR.

Di norma l’intramoenia (dentro le mura letteralmente) andrebbe effettuata dentro la struttura ospedaliera ed il paziente in tal caso paga la prestazione all’Ufficio ticket; il collega trova l’onorario, decurtato della quota spettante all’ASP, nel proprio cedolino. E’ però consentita, ed ora prorogata con il milleproroghe fino al 31 Dicembre, l’intramoenia “allargata” cioè la possibilità di svolgere l’intramoenia nei propri studi od in poliambulatori all’uopo autorizzati.

Il Segretario Nazionale dello SMI (Sindacato Medici Italiani) Dr. Salvo Calì a margine del Congresso Nazionale dichiara: “Anche quest’anno abbiamo assistito all’immancabile rito della proroga. Crediamo sia giunto il momento di mettere la parola fine a questa telenovela Italiana cercando di dare una soluzione definitiva al nodo dell’intramoenia, affinché diventi una vera risorsa per il SSN con paletti chiari per la sua attuazione e sanzioni per le Aziende inadempienti e i Medici poco trasparenti”. Il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, un Medico, l’On. Palumbo (PdL) dichiara che: “l’Alpi ha bisogno di essere regolamentata, perché in molti Ospedali crea introiti illeciti”.

Andiamo alla nostra realtà; mi pare che negli ultimi mesi siano stati accorpati alcuni reparti, la Cardiologia del Civile accorpata a quella di Ibla, la Nefrologia di Ragusa accorpata a quella di Modica ad esempio, per non citare i dimensionamenti degli Ospedali di Comiso e Scicli e quindi la domanda legittima sorge spontanea: mancano ancora gli spazi per l’Alpi? Se non mancano gli spazi e manca il personale credo che la soluzione si possa comunque trovare; ma forse manca solo il coraggio e la volontà. Visto quello che è successo penso si possano , anzi si debbano, trovare.

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