SFIGMO E FONENDO

La Relazione di fine legislatura (la precedente non questa che tarda ad avviarsi) sull’attività della Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari è stata presentata a Roma lo scorso 23 Gennaio; un capitolo importante riguarda la Sicilia.

Il disavanzo cumulato tra il 2007 e il 2011 è pari a 1.166 Milioni di Euro, ma sia il Piano di rientro (2007) che il Programma operativo 2010-2012 hanno segnato un serio tentativo riformatore del SSR. Tra le Aziende Sanitarie 12 hanno chiuso con un risultato positivo per quasi 9 milioni di Euro mentre 7 Aziende hanno avuto in toto una perdita di oltre 25 milioni di Euro con capolista la ASP di Messina ,poi Catania e Siracusa seguite dal Vittorio Emanuele di Ct e dal Civico di Pa.

Una grande incidenza sui bilanci delle Aziende Sanitarie Siciliane hanno i ritardi nel pagamento ai fornitori (circa 294 giorni di media) con l’accumularsi dei debiti per le anticipazioni bancarie che sono pari al 25% del debito complessivo.

Un’altra negatività è rappresentata dalla politica del personale che con 50.000 dipendenti (32.581 nei ruoli sanitari) costa circa 3 miliardi;solo 3000 sono le unità del 118 di cui 1440 stabilizzate nel 2006. Incidono per 2,6 milioni di euro i rimborsi del personale comandato (ma qualcuno una volta avrebbe detto imboscato) presso l’Assessorato. Il riordino del settore dell’emergenza è stato oggetto di apposito studio in uno con le criticità della rete Cardiologica,per il trauma e per l’ictus;c’è un problema che riguarda 400 autisti soccorritori che dovrebbero transitare nel ruolo delle Aziende, mentre ancora c’è un contenzioso di 40 Milioni di Euro con la Croce Rossa e di 49 Milioni con la SISE e il servizio del 118 costa 22 Milioni di Euro in più rispetto a quanto costava prima con la CRI.

Sempre al 31 Dicembre 2011, la Commissione Parlamentare, segnala la mancata attuazione di 15 PTA, le criticità di alcune realtà (Fondazione Maugeri, Ismett, San Raffale-Giglio e Rizzoli Bagheria), il mancato recepimento degli accordi sulla gestione delle Case di Cura Psichiatriche, l’aumento della spesa per beni e servizi.

Tutto ciò fa si che la spesa procapite per Cittadino Siciliano sia 1725 Euro inferiore di 113 euro a quella Italiana, quindi meno spesa significa meno servizi e più debiti significano sempre ancora ticket sanitari da pagare;la spesa farmaceutica è la più alta in Italia e quella ospedaliera sfora sempre il tetto di spesa.

I tempi di attesa sono molto elevati così come è tornata a crescere nel 2012 la mobilità passiva, cioè la necessità dei Siciliani di ricoverarsi fuori Regione (nel 2010 sono stati 56.723 i ricoveri fuori Sicilia) in specie verso la Regione Lombardia alla quale , nel 2012, per 910.179 prestazioni dobbiamo 92,3 milioni di Euro.

La Sicilia-e-Servizi che doveva gestire il CUP (centro unico di prenotazione Siciliano) è stata posta in liquidazione dopo essere costata oltre 50 milioni di Euro, la rete dei punti nascita è stata riorganizzata secondo gli standard Ministeriali (ma il nuovo Governo ha già fatto alcune modifiche che inficiano in parte il risparmio) e per finire l’Agenas, soggetto terzo Ministeriale di valutazione, ha bocciato sei Direttori Generali mentre due si sono dimessi e tre sono stati rimossi quindi 11 nomine su 17 sono finite negativamente.

Questo è quanto!!!

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