SFIGMO E FONENDO

L’individuazione delle cellule staminali embrionali ha innescato enormi speranze per il trattamento di gravi patologie degenerative o infiammatorie del SNC, dell’apparato cardiovascolare, oculari e metaboliche; la FDA Americana , la famosa Food and Drug Administration tratta le cellule staminali, da un punto di vista regolatorio e delle sperimentazioni come farmaci. Provo a riassumere per i nostri lettori lo stato dell’arte;le cellule staminali sono di quattro tipologie: a)embrionali; b)amniotiche, fetali, da cordone ombelicale e da placenta; c)autologhe; d)quelle cosiddette riprogrammate.

Le staminali embrionali derivano dagli embrioni soprannumerari cioè da quelli originariamente usati per la fecondazione assistita e non utilizzati; sono totipotenti cioè possono produrre in vivo ed in vitro tutti i diversi tipi di cellule del’organismo,hanno facilità ad espandersi in coltura ma possono causare teratomi; in USA per provare a superare i problemi etici suscitati dal loro utilizzo, che deve essere sempre accompagnato dall’uso di immunosoppressori, sono stato elaborate delle linee guida.

Le staminali amniotiche, fetali, da cordone ombelicale e da placenta non hanno ancora caratteristiche definitive; quelle del cordone ombelicale hanno caratteristiche apprezzabili ma sono in numero limitato per cui devono essere “espanse” in vitro. In Italia mancano ancora 48.000 unità di sangue cordonale mentre in GB vengono pagati tra 15 e 30 mila euro; dalla placenta si ottengono vari tipi di staminali.

Le  staminali autologhe sono cellule quiescenti dei tessuti adulti o cellule attive in alcuni cicli cellulari (follicolo pilifero,midollo,intestino); si ottengono da midollo  ma anche da ovaie, latte materno, polpa dentaria, ghiandole sudoripare ed epitelio pigmentato della retina. Sono state fatte ricerche negli animali da esperimento infartuati per vedere se potessero far rigenerare il tessuto cardiaco sostituendo quello morto con tessuto rigenerato, ma la medicina riparativa per il cuore non ha ancora indirizzi chiari non fosse altro perché nel cuore ci sono le cellule a funzione muscolare e quelle a compito elettrico e quindi occorrerebbero più tipi di staminali. Nel Sistema Nervoso Centrale pare che le cellule staminali autologhe trapiantate più che ripristinare circuiti neuronali perduti, ad esempio per un ictus ischemico, servono per fornire aiuto cioè neurotrasmettitori ai neuroni rimanenti non distrutti dalla malattia; nel contesto gli studi per l’uso delle staminali autologhe nell’ambito del SNC sembrano i più interessanti.

Le staminali cosiddette riprogrammate  possono essere ottenute da epatociti,neuroni, cardiomiociti, cellule ossee, condrocitii ed anche da cellule ematiche e del cordone ombelicale e poi riprogrammate con l’uso di fattori di trascrizione; sono però cellule che possono essere, proprio per le modifiche che subiscono, estranee e quindi rigettate oppure carcinogene.

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