RISPETTARE LE LEGGI RENDEREBBE PIU’ EFFICIENTE IL SISTEMA SANITARIO DEL NOSTRO TERRITORIO: GIOVANNI MIGLIORE SPIEGA COME

Il consigliere comunale di Modica Giovanni Migliore interviene su alcune questioni riguardanti la sanità nel nostro territorio.

A causa della  crisi che ha colpito l’Europa, il mondo intero  e quindi anche l’Italia, si è consolidata l’incomprensibile abitudine di tagliare risorse anche a quei settori che per l’ importanza che rivestono nella vita di tutti noi, non dovrebbero essere mai sfiorati da politiche di austerità.

A rimetterci sono stati infatti settori come l’istruzione.  Le risorse poi sono state tagliate persino alla ricerca, base fondamentale per il progresso di qualsiasi Paese.

Anche la sanità è stata toccata, rendendo così precaria la tutela della salute dei cittadini, sancita dalla Costituzione Italiana ma praticamente inapplicata per quella miopia politica e manageriale che considerano la sanità alla stregua di altri settori nei quali è possibile intervenire senza pregiudicare diritti fondamentali del cittadino e contraddicendo le stesse leggi che dovrebbero regolare la materia.

“Nelle strutture ospedaliere facenti capo all’ASP 7 di Ragusa” – dichiara Migliore – “accade che soprattutto nelle ore serali e notturne, ci si possa recare con i propri piedi ed uscire in posizione orizzontale, ma non per problemi legati alla professionalità dei medici o degli infermieri, né per la loro mancanza di abnegazione al servizio, bensì perché i manager, hanno un solo obiettivo che è quello di non sforare la spesa programmata. E se qualcuno ci rimette la vita? Cosa importa, si troverà una motivazione più o meno plausibile e si aspetterà il prossimo sfortunato.”

Il dottore Ettore Gilotta, manager dell’Asp 7 di Ragusa, lo scorso giugno dichiarò in un’intervista che, durante la sua gestione, non ci sarebbero stati infermieri in più negli ospedali minori. Eliminare gli sprechi non può che essere elogiato, ma secondo il consigliere comunale non è normale che al pronto soccorso del Maggiore di Modica, nel turno serale e notturno, ci sia un solo medico e due infermieri.

E’ concepibile che un cittadino vada al pronto soccorso per verificare un sospetto inizio d’infarto e a causa dell’arrivo di molte ambulanze, il personale medico e paramedico non possa controllare l’evolversi delle condizioni di coloro che potrebbero correre seri rischi per la loro vita?

“Siamo tutti contro gli sprechi” – conclude Giovanni Migliore – “ma la salute dei cittadini non può essere barattata con esigenze di bilancio e detestiamo al contempo i privilegi e le contraddizioni. Tagliare risorse alla sanità e riconoscere stipendi milionari ad un professionista dello stesso settore, rappresenta una contraddizione che confligge con la tanto osannata razionalizzazione dei costi e costituisce una doppia beffa per il cittadino che non riceve un servizio adeguato, dovendo comunque pagare i privilegi di qualche manager.”

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it