RETTA RICOVERO DISABILI MENTALI

Il comportamento molto superficiale e non corretto  mostrato da questa amministrazione in merito alla problematica di cui in oggetto, che può causare  ricadute negative verso la comunità ed in particolare verso i soggetti con particolari esigenze , ci ha condotto a trasmettere la di seguito nota ,protocollata alla Regione Sicilia in data 20/12/2016 .

Dagli atti pubblicati nel sito internet del Comune di Comiso ( vedi Determine Dirigenziali Area 8 n° 50, 52 e 55 del 2016 ), si evince chiaramente che le stesse sono in contrasto al D.P.R.S. n° 158 del 4/6/1996, recante la norma relativa all’approvazione degli schemi di convenzione tipo, per la gestione da parte dei Comuni della Regione , dei servizio socio-assistenziali , Legge Regionale 9/5/1986 n° 22. Il sopra citato decreto , all’allegato D, prevede la corresponsione a ciascun ente privato  per ogni assistito, di un  fisso e di una retta di mantenimento,per ogni giorno di effettiva presenza, oltre l’aggiornamento automatico delle tariffe entro il 31 dicembre di ogni anno, sulla base degli indici Istat, e sull’aumento del costo della vita. A tal proposito, una recente nota emanata dal Direttore Generale dell’Assessorato Regionale alla Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro del 23/6/2016 protocollo n° 21473  invitava i Comuni ad attenersi scrupolosamente a quanto previsto dal DPRS  4/6/1996.. . Nonostante ciò, come riscontrato,  l’Amministrazione Comunale  di Comiso  non applica le tariffe in maniera regolare per lo svolgimento dell’attività  delle comunità alloggio per disabili psichici. Tale  comportamento rischia di fare cancellare dall’Albo Regionale quelle  Cooperative che hanno  un rapporto con l’Ente Comunale e che garantiscono questo importante servizio. Tale comportamento  non  consentito come giusto decreto regionale, non trova nessuna  giustificazione , perché a parte  essere in difforme da quanto previsto dalla Legge, potrebbe causare  la perdita di posti di lavoro e  una ricaduta economica negativa nel territorio.  Se il comportamento  è legato ad una forma di risparmio a discapito di un regolare svolgimento del servizio,   buona parte delle somme  piuttosto che essere utilizzate impegnandoli dai fondi del bilancio comunale possono essere recuperate dal Fondo Sanitario Nazionale, applicando correttamente  la normativa  che all’art. 14 dell’allegato D della convenzione-tipo che  alla voce “integrazione retta” recita testualmente in relazione alle specifiche prestazioni connesse l’Amministrazione Comunale  d’intesa con l’ASP competente, corrisponde un’integrazione e che  detta integrazione, ai sensi delle vigenti disposizioni, graverà sul Fondo sanitario nei cui confronti l’Amministrazione Comunale  provvederà ad esercitare azione di rivalsa” come del resto fanno altri Comuni della Regione Sicilia.

Visti quindi gli atti citati che si allegano in copia e nei quali si evince chiaramente il non rispetto di quanto in oggetto, si chiede a codesto Assessorato un intervento sostitutivo al fine di verificare il rispetto del DPRS L.R. 22/86.

 

 

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