Protocolliamoci

“Non ci si può ripiegare su sé stessi. Bisogna andare avanti”. Il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, è una donna di grande forza di volontà. E si vede. Ce la mette tutta per tutelare la sua comunità (ricordiamo ancora i suoi accorati appelli durante la fase acuta dei contagi, anche rischiando di diventare impopolare) ed è sempre stata impegnata in prima linea per la promozione e lo sviluppo dell’Aeroporto di Comiso. Stamani, le sue dichiarazioni in un video, in cui spiega le azioni che il comune sta portando avanti per cercare di promuovere l’aeroporto in quelle città siciliane limitrofe di cui fin troppo spesso ci dimentichiamo.

La scorsa settimana, un protocollo con la città di Gela. Ieri, con Agrigento. Lo scopo è quello di convogliare i possibili passeggeri di queste città su Comiso, invece che su Catania, ricordando loro che esiste il regime di continuità territoriale per Roma e Milano. Naturalmente, le infrastrutture devono fare la loro parte. Si parla, infatti, di istituire degli autobus-navetta negli orari dei voli, in modo da facilitare il raggiungimento dello scalo casmeneo almeno durante le ore in cui si vola in continuità territoriale. Per non parlare del fatto che ogni anno arrivano migliaia di turisti ad Agrigento: pensare che potrebbero passare dall’aeroporto di Comiso e quindi restare in provincia, è un dato certamente interessante. Tutto questo, pandemia permettendo.

Il Comune di Comiso, insomma, ha compreso che la via è questa: promuovere un prodotto che Catania non ha: i voli per Roma e Milano in continuità territoriale. Per il resto, è difficile competere con un colosso come Catania, aeroporto internazionale fra i più frequentati in Italia e in Europa, raggiungibile facilmente anche grazie ai collegamenti autostradali, che Comiso non ha. Ma è un inizio, ed è un segnale importante. Pandemia permettendo, potrebbe essere la svolta.

Il Comune di Comiso ha compreso bene tutto questo e fa delle azioni concrete. Ci chiediamo, invece, cosa stia facendo nel concreto Soaco, la società che gestisce l’aeroporto. Leggiamo nell’ultimo loro comunicato, inviato giovedì 11 marzo, che durante l’incontro svoltosi ad Agrigento: “Si è discusso dell’omogeneità dei territori, degli interessi reciproci ad avere migliori collegamenti stradali e il bisogno di sinergie turistiche comuni anche nel trasporto merci. Alla fine è stato proposto dal segretario Floresta di predisporre un protocollo d’intesa da sottoscrivere tra il Comune di Agrigento e la Soaco, la società che gestisce lo scalo aeroportuale e di reincontrarsi, questa volta a Comiso, magari con una delegazione dei rappresentanti delle attività turistiche e commerciali per visitare la struttura e concordare le prime iniziative”.

Un passaggio che oggettivamente ci è sembrato strano. Ci siamo, come nostro costume, informati immediatamente con chi di competenza e abbiamo appreso che Soaco non ha sottoscritto nessun protocollo con il Comune di Agrigento. Forse Soaco avrà pensato di aver sottoscritto un protocollo.

Ci fa sorridere il fatto che l’iniziativa della promozione dell’aeroporto arrivi dal Comune di Comiso e non dalla società privata che si dovrebbe occupare della gestione e della promozione dello scalo. La sensazione che si ha è che il Comune di Comiso abbia letteralmente preso per mano Soaco per tentare di salvare il salvabile. Il momento è brutto per tutti, la pandemia ci è piombata addosso inaspettatamente come un’incudine sulla testa di Willy il coyote, ma la sensazione che si ha è quella che Soaco sia in perenne torpore, forse troppo impegnata a dispensare auguri e comunicati ufficiali. L’importante è che se ne parli, spiegano coloro che si occupano di marketing e pubblicità. Ma alla lunga, pagherà questo atteggiamento?

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