Operazione “Alto impatto”: lotta senza quartiere a rifiuti e fumarole

E’diventata una vera e propria lotta senza quartiere quella intrapresa sull’abbandono indiscriminato dei rifiuti. Una riunione in Prefettura alla quale sono seguiti ulteriori tavoli tecnici in questura. Pericolosi per la salute, illegali, incivili e deturpanti, gli accumuli di spazzatura diventano quasi una sfida quotidiana. Tra abbandono e fumarole. L’ultima nel tardo pomeriggio di ieri, segnalata da Terre pulite nel Vittoriese. Ma non si molla. Prima una ricognizione su quanto c’è nei territori; è stata oggetto del primo vertice in Prefettura durante il quale è stato annunciato dal prefetto Ranieri l’impegno, un ‘piano Marshall’contro l’abbandono indiscriminato dei rifiuti. In quel frangente, Libero consorzio e comuni sono stati messi mora. Le norme prevedono isole ecologiche e centri comunali di raccolta ma non tutti i comuni ne sono dotati. Una parziale ma significativa immagine impietosa era emersa da un primo dossier della polizia stradale. Un avvertimento: “Chi sbaglia pagherà” era stato detto.

IL VERTICE

Ma da quel vertice ne scaturiti due tavoli tecnici, coordinati da questore Vincenzo Trombadore, l’ultimo oggi, “proiezione operativa di quanto argomentato nelle linee più generali nella conferenza di servizi in Prefettura ed a seguito di tematiche approfondite in sede di Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica”. Forze dell’ordine tutte rappresentate; i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, oltre ai sindaci con gli assessori, le polizie municipali, polizia provinciale, Ispettorato Ripartimentale Foreste, Libero consorzio e i responsabili di Anas e SSR. Non è un mistero che la forze operative non siano illimitate e allora l’organizzazione e l’ottimizzazione diventa fondamentale. Partendo da questura, con carabinieri e Guardia di finanza ne è emerso un primo “profilo tecnico operativo e le linee guida di intervento”. E i controlli vedranno impegnate anche le polizie locali, primo baluardo della conoscenza dei territori di competenza, indispensabili per la mappatura e il monitoraggio di quei siti particolarmente sensibili.

LE MULTE PER I TRASGRESSORI

“Telecamere, fototrappole, vigilanza e pronto intervento non daranno tregua agli inquinatori seriali, alcuni dei quali già pesantemente colpiti da denunce penali e sanzioni pecuniarie salatissime – dicono dalla questura a termine dell’incontro -. Le pene per i trasgressori, a seconda della tipologia di rifiuti abbandonati, vanno da 1000 a 10.000 euro di ammenda, con pena raddoppiata se si tratta di rifiuti pericolosi e, a seconda dei casi, è previsto anche il sequestro del veicolo utilizzato per il trasporto”. Il piano di intervento è definito “ad alto impatto” e anche gli enti gestori delle sedi stradali statali e provinciali interessate hanno la stessa responsabilità nella vigilanza e nel controllo. “Il Questore, d’intesa con il Prefetto, assicurerà ogni collaborazione con le associazioni di volontariato al fine della proficua condivisione degli obiettivi prefissati”. Si va avanti a spron battuto, per la sicurezza e la salute di tutti.

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