“NOTTI AL CASTELLO” CONTINUA FRA MUSICA MEDIEVALE E ATMOSFERE D’INCANTO, CON PERFORMANCES D’AUTORE

Serena e Fiammetta Poidomani formano, assieme a Fabio Rizza, all’arpa, i Pendragon e sono una delle attrazioni di “Notti al Castello”, rassegna giunta alla sua terza edizione e che ieri sera ha vissuto il suo terzo straordinario appuntamento, calato nelle atmosfere dell’epoca di mezzo. Hanno trovato ampio respiro le memorie della musica celtica, dall’assoluto fascino medievale: una marcia irlandese del 1.100 scritta da Brian Boru, brani bretoni, “Greensleeves” composta da Enrico VIII per Anna Bolena, “Stella Splendens” o, ancora, l’antica nenia spagnola di “Los caminos”. «E’ una ricerca storica attenta quella che cerchiamo di attuare – dicono Serena e Fiammetta Poidomani – non ci sono gli strumenti che si usavano allora ma abbiamo cercato, nelle riscritture degli spartiti di secoli fa, di mantenere il più possibile lo stesso spirito. E dobbiamo dire che la magia che ne viene fuori ci fa rivivere, in qualche modo, le stesse sensazioni di allora». Ma a “Notti al Castello” anche la musica folkloristica fa la sua parte con i Folkabola che, nati dalla fusione di artisti professionisti che da anni collaborano con le realtà folkloriche di tutta la Sicilia ed in particolare della provincia di Siracusa, propongono, attraverso ricerche sul campo e in archivio, la vitalità del repertorio folk-popolare siciliano nelle sue forme musicali più tipiche con canti vari, serenate, canti di carrettieri, friscalettate, tarantelle. Cosa molto rara fra i gruppi esistenti in Sicilia, i componenti di Folkabola sono sia strumentisti che cantanti. E tutto ciò consente di riportare in vita lo spessore acustico e la semplicità del piccolo organico strumentale che, come risulta in vari testi d’epoca, animava con un vasto repertorio la quotidianità del popolo siciliano, a volte deteriorato ai giorni nostri dalla contaminazione di altre forme organiche strumentali e musicali moderne. Così sono rievocati sia i momenti musicali spontanei del popolo siciliano della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento, nei cortili delle masserie durante la pausa di lavoro, sia quelli del “fistinu” serale, oltre a tante altre fasi della vita quotidiana dell’epoca. La stessa operazione filologica che ha portato a compimento l’arte di un altro dei grandi protagonisti di “Notti al Castello”, il “cuntastorie” Giovanni Virgadavola. Il poeta contadino ha intrattenuto il pubblico con i suoi versi dialettali e con le sue “miniminagghie” che esercitano sempre una particolare attrazione. Particolarmente apprezzati, poi, i cartelloni delle “cunte” che lo stesso Virgadavola ha realizzato.

Nata da un’idea di Amedeo Fusco, “Notti al Castello” prosegue anche martedì 31 luglio, sempre con inizio alle 21, oltre a venerdì 3 e sabato 4 agosto. Numerose altre date, poi, sono in programma nel mese di agosto.

 

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