Nasceranno nuove discariche “sotto casa” tra Ispica, Modica e Pozzallo. L’on. Corrao invoca stop da Unione Europea

Il futuro insediamento di nuove discariche in aree comprese tra Ispica, Modica,e Pozzallo sembra essere cosa fatta dopo che, nei mesi scorsi, i sindaci iblei, riuniti nella Srr, hanno deciso di avviare gli interventi per realizzare le nuove discariche considerata l’emergenza rifiuti.

Una scelta che divide le comunità tra chi è a favore, considerato che non c’è dove buttare i rifiuti, e chi è contrario perché ritiene che nuove discariche rappresentino un danno ambientale.

Una scelta che divide

Questa decisione da alcuni viene definita come “sconsiderata” perchè rischia di posizionare un’altra discarica in una zona incontaminata con una forte vocazione agricola e turistica. Una scelta ritenuta del tutto ingiustificabile, soprattutto alla luce delle recenti direttive europee che limitano il conferimento dei rifiuti in discarica.

L’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao, membro del gruppo Greens/EFA, ha espresso la propria preoccupazione e ha chiesto alla Commissione UE di intervenire prontamente per proteggere il territorio e rispettare le norme europee. Corrao sta sostenendo la battaglia del Comitato Civico contro la discarica di Lanzagallo e i comuni di Ispica, Modica e Pozzallo.

“Ho chiesto alla Commissione UE di intervenire immediatamente per tutelare il territorio e rispettare le norme UE”, annuncia Corrao.

Le decisioni dei sindaci

Va ricordato che inizialmente il sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini, si era opposto e aveva fatto ricorso al Tar ma poi aveva ritirato e dato il via libera anche per il suo territorio. Leontini ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a ricorrere al Tar contro la decisione della Srr per l’individuazione della nuova discarica nei territori tra Pozzallo, Modica e Ispica.

Tuttavia, ha poi detto che le condizioni erano cambiate e ha detto di ritiene che il coraggio di un sindaco sia quello di prendere le proprie decisioni, assumendosi la responsabilità, piuttosto che subire decisioni altrui. Da qui la scelta collegiale della Srr pur se con i voti contrari di alcuni sindaci.

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