Lavorano e risparmiano: i lavoratori stranieri “ragusani” inviano 32 milioni alle famiglie

Nel 2022 le somme inviate dai cittadini di origine estera che vivono e lavorano in terra iblea sono aumentate di un milione e mezzo di euro rispetto all’anno precedente. Se nel 2021 le rimesse inviate in patria attraverso un lungo elenco, che parte dall’Afghanistan e finisce con lo Zambia, furono pari a 30 milioni e mezzo, lo scorso anno sono state pari a poco oltre i 32 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla lettura del rapporto annuale della Banca d’Italia, attraverso il quale si posso rilevare le cifre espresse in ogni singola provincia.

Tunisini al primo posto

La comunità estera che dal ragusano invia più soldi alle famiglie rimaste in patria è quella tunisina, con 8.119.000 euro trasferiti attraverso i vari circuiti bancari ufficiali: banche, uffici postali e agenzie autorizzate al trasferimento di moneta. Quello nordafricano è il gruppo straniero maggiormente presente in provincia di Ragusa, integrato dopo decenni di lavoro, soprattutto nel settore agricolo ed edile. Con la ripresa della regolare attività lavorativa nel primo anno post pandemia, i tunisini hanno aumentato le rimesse di circa due milioni sul 2021. Segue il gruppo dei romeni, che nel 2022 ha trasferito nel proprio Paese la somma di 4.311.000 euro, 1 mln in meno rispetto al 2021. Al terzo posto il nutrito gruppo di bengalesi, capaci di inviare nel Paese d’origine, il Bangladesh, oltre 3 milioni e mezzo di euro, 500mila euro in più sul 2021.

In aumento i trasferimenti dei marocchini

La lista prosegue con la comunità albanese (2.344.000 euro, cifra invariata rispetto al 2021), quella marocchina (2.314.000 euro, + 600mila), senegalese (1.948.000 euro, invariata), gambiana (1.477.000 euro, +170mila euro), indiana (951.000 euro, circa 300mila euro in meno rispetto al 2021), pakistana (793.000 euro, circa 150mila euro in meno sull’anno precedente).


Soldi preziosi in diversi Paesi


I rilevamenti seguono l’andamento geo-politico mondiale. Diversi Paesi in via di sviluppo non possono fare a meno dei soldi ricevuti dalle persone emigrate all’estero in cerca di un lavoro migliore, di più opportunità, oppure per scappare da guerre o gravi conflitti sociali. In questo senso, si spiega il dato riferito alla Tunisia. E la guerra fra Russia e Ucraina condiziona anche questo campo. Nel 2022, i trasferimenti dei cittadini ucraini nel proprio Paese sono diminuiti di quasi 100mila euro, fermandosi a quota 343.000 euro. Solo 9mila i soldi inviati dai russi in patria contro i 59mila euro di due anni fa.

C’è chi manda 1000 euro nel lontano Uzbekistan

Tra le curiosità, ci sono anche le cifre degli sparuti gruppi etnici presenti nel ragusano: un uzbeko ha trasferito mille euro nel lontano paese asiatico, pochi sudanesi hanno emesso bonifici per 14mila euro, in aumento la cifra mandata in Afghanistan: 46mila euro contro i 27mila del 2021.

Trasferiti più di 8 miliardi euro da tutta Italia

Nel 2022 le rimesse inviate dall’Italia sono state di oltre 8,2 miliardi di euro, circa 500 milioni in più rispetto all’anno precedente, mentre nel primo trimestre del 2023 sono stati inviati all’estero quasi due miliardi di euro. Il paese dove sono stati inviati più soldi nel 2022 è il Bangladesh: quasi 1,2 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 873 milioni del 2021. Al secondo posto c’è il Pakistan con 699 milioni di euro e al terzo posto le Filippine con 623 milioni di euro. Seguono Marocco, Romania, Senegal e India.

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