LA DANZA DEL VENTRE DI OLFA CHEBBI

“La Spiaggetta” Sampieri sabato sera è riuscita, con la giovane tunisina nell’ambito della rassegna “Rarike”, ha trasportato sulle teste e nei cuori dei numerosi spettatori presenti, quel “Viento de Siroco” che pervade il Mediterraneo e che garantisce, così come propugnato dagli ideatori del progetto, la contaminazione tra generi musicali. L’esaltazione della bellezze sono state le protagoniste della serata dando vita all’essenza della danza del ventre: la ricerca del Supremo attraverso movenze speciali che ti fanno capire quanta passione c’è dietro una pratica che è anche capacità di sapere trasmettere una tradizione.

Suoni diversi ma uniti da una grande madre, la terra mediterranea, che ha fatto da cornice, su sponde diverse, alla crescita di vari stili e generi che, con la musica di Saro Tribastone e Labkir Ghazout e, appunto, le movenze di Chebbi, hanno trasportato chi ascoltava e assisteva in una dimensione senza tempo. Vedere ballare Olfa Chebbi è una esperienza che fa riconciliare con il mondo, che sa esaltare la bellezza e le curve sinuose. Frutto della costante ricerca portata avanti da Tribastone che, con Ghazout, ha formato un connubio di grande spessore a cui partecipano anche Lorenzo Leone e Marilena Fede con i tamburi a cornice ma anche con il canto e ballando perdute danze d’altri tempi. Lo spettacolo dei “Viento de Siroco” è stato tra i più suggestivi andati in scena nel corso di quest’estate a “La Spiaggetta” Sampieri. Una vera e propria chicca per quanti hanno cercato di ampliare la conoscenza delle danze orientali e di misurarsi con sonorità che si insinuano nelle nostre menti e di cui, spesso, però, non conosciamo neppure la provenienza. Lo spazio tra il Maghreb e la Sicilia si è riempito, dunque, grazie all’efficace interpretazione di musicisti che hanno dimostrato, da subito, di sapere quello che volevano. E questi loro interessi sono stati trasmessi, in maniera immediata, anche al pubblico che ha apprezzato con applausi molto calorosi. Ieri sera, invece, per la rassegna “Seajazz”, il Jazzset ensemble quintet ha saputo diffondere in maniera efficace la propria straordinaria personalità. Quella di un gruppo che, in campo jazzistico, ha continuato negli anni a coltivare passione e stili precisi, mettendo in campo suoni definiti che, così come accaduto anche a “La Spiaggetta” Sampieri, non hanno mancato di attrarre gli ascoltatori. Sfumature sonore totali che hanno rappresentato il leitmotiv di una serata dalle grandi emozioni, nel corso della quale ci si è tuffati a piene mani nella conquista di motivi affascinanti in campo jazz, sempre più pieni di attenzione e di riguardo nei confronti di chi questo genere musicale intende viverlo nella dovuta dimensione.

 

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