Ispezione al Comune di Vittoria: ecco le risultanze

Si chiude la prima parte del procedimento avviato dalla Regione Siciliana nel Comune di Vittoria con l’invio – deciso nel marzo scorso – di due ispettori regionali per verificare alcune presunte violazioni commesse dall’amministrazione comunale.

Francesco Riela ed Angelo Sajeva erano stati incaricati di avviare gli accertamenti su otto atti amministrativi. Hanno già concluso il loro lavoro per tre di questi ed hanno prodotto una relazione nel giugno scorso. Il Comune di Vittoria, a luglio, ha risposto con le proprie controdeduzioni. L’atto finale è la chiusura del procedimento firmato dalla dirigente del servizio 3 dell’Assessorato regionale Enti Locali, Monica Tardo e inviato al comune il 22 agosto scorso. La dirigente regionale fa sue le risultanze dei due ispettori e fa partire alcune contestazioni dirette al comune su presunti illeciti amministrativi.

Gli incarichi professionali ad un avvocato esterno all’ente

Il primo punto riguarda il conferimento di un incarico professionale ad un avvocato esterno all’ente, che sarebbe stata effettuata senza il parere dell’avvocatura, senza adeguata motivazione, poiché gli incarichi esterni vengono conferiti solo nella misura in cui vi siano condizioni di incompatibilità, o inopportunità, o eccessivi carichi di lavoro dei legali interni all’ente. L’ente non avrebbe motivato tale scelta e non avrebbe attinto agli elenchi dei professionisti di fiducia.

Il groviglio delle direzioni “Avvocatura” e “Consulenza legale”

Uno dei punti salienti riguarda la nomina dell’avvocato Giacomo Cascio, con incarico a contratto (come previsto dall’articolo 110 del Tuel), che viene destinato, in un primo momento, alla Direzione Sviluppo Economico e poi spostato all’Avvocatura. Si tratta degli incarichi che vengono conferiti, tramite selezione pubblica, per ricoprire importanti ruoli nell’ente in settori in cui non ci siano adeguate professionalità all’interno della propria pianta organica. La relazione regionale rileva che l’incarico a Cascio sarebbe avvenuto senza adeguata motivazione (che è necessaria anche in presenza di un incarico fiduciario) e senza che fosse stato accertato che avesse i titoli richiesti, soprattutto la pregressa esperienza di incarichi dirigenziali. 

Uno dei punti più complessi e controversi riguarda la riorganizzazione degli uffici e la creazione della sezione Consulenza legale, “con compiti pressochè sovrapponibili a quelli della Direzione Avvocatura”. Con una determina sindacale del 15 febbraio scorso, la dirigente dell’Avvocatura, Angela Bruno, era stata spostata alla Direzione Consulenza legale, appena costituita. Il comune aveva spiegato tale scelta, contestata dagli ispettori regionali, affermando che “per ragioni di natura organizzativa vi è stata la soppressione della Direzione Avvocatura” e che a causa di tale soppressione all’avvocato Bruno era stato assegnato “un nuovo incarico dirigenziale”. L’Amministrazione aveva infatti deciso la creazione di due direzioni al posto di una denominandole “Patrocinio e contenzioso” e “Consulenza legale” destinando l’avvocato Bruno proprio a quest’ultima. Ma secondo gli ispettori regionali si tratta di un’anomalia poichè alla Direzione Patrocinio e Contenzioso si applicava lo stesso regolamento dell’Avvocatura, mentre la Direzione Consulenza legale era risultata una sorta di “scatola vuota” e veniva poi soppressa con delibera di giunta dell’11 luglio 2023.  Inoltre, l’Amministrazione aveva scelto di assegnare la Direzione dell’Avvocatura proprio a Giacomo Cascio, “soggetto assunto in presenza di criticità”, criticità che erano state rilevate anche nella prima ispezione, quali quelli relativi alla composizione della commissione giudicatrice, alla mancata iscrizione all’Albo degli Avvocati e alla carenza dei requisiti. 

La procedura è per ora conclusa e il Comune potrà – se lo vorrà – proporre ricorso per via gerarchica alla regione o potrà ricorrere al Tar, scelta che ha fatto anche dopo la conclusione della prima ispezione.

Ad oggi, dunque, è stato concluso il procedimento della prima ispezione disposta dalla Regione (e il Comune ha presentato ricorso al Tar). Con questa relazione, si conclude la prima parte della seconda ispezione. Il lavoro degli ispettori continua nelle prossime settimane per gli altri punti assegnati dall’Assessorato alle Autonomie locali.

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