IL PROBLEMA DEL PRECARIATO PRESSO L’ASP DI RAGUSA

La vicenda che interessa il personale precario dell’ASP di Ragusa che rischia la perdita del posto di lavoro  vanificando in tal modo la speranza di stabilizzazione delle oltre quattrocento persone interessate, ha spinto il Sindaco Dipasquale a scrivere una nota all’Assessore regionale della salute Massimo Russo.

“Le scrivo questa lettera – si legge nella missiva inviata – nella qualità di primo cittadino di Ragusa che per mandato istituzionale è impegnato quotidianamente per determinare condizioni di sviluppo economico e sociale della comunità amministrata. Uno sviluppo sociale che si conquista faticosamente in primo luogo attraverso la creazione di lavoro stabile, sul quale fare affidamento per ogni realizzazione familiare ed umana, unico rimedio per contrastare fenomeni malavitosi e di degrado sociale”.

“Ragusa – aggiunge il Sindaco – è stata, sotto questo profilo , con l’impegno operoso di tanti -istituzioni, operatori economici, organizzazioni sindacali, cittadini- un esempio tanto da essere assurto a livello di “modello”, un modello di cui Ragusa ed i ragusani siamo attenti custodi. Le scrivo anche in qualità di Capo della civica amministrazione di un Comune che, con notevolissimi sacrifici di ordine amministrativo e finanziario, già oltre due anni fa’ ha stabilizzato 223 unità di personale dopo un lungo periodo di precariato”.

“E’ soprattutto per questa ultima ragione – continua la nota del Sindaco – che ritengo di essere titolato ad intervenire in un dibattito che sta fortemente preoccupando la Città, il sottoscritto in primo luogo e l’intera Provincia iblea. Mi riferisco evidentemente alla nota questione del personale precario dell’ ASP di Ragusa che, anziché essere stabilizzato, come aspirava e come sarebbe stato in qualche modo dovuto in virtù dell’impegno di lavoro profuso nel tempo, vede ora la prospettiva reale della perdita del posto di lavoro. Si tratta per l’intera Provincia di oltre quattrocento unità, quattrocento persone alle quali si prospetta il futuro più nero”.

“Le ricordo che dietro ciascuna di queste persone – sottolinea ancora il Sindaco Dipasquale –  c’è una famiglia, una famiglia che si è formata sul presupposto di avere conquistato una condizione di vita che, tenuto anche conto degli indirizzi normativi degli ultimi anni nella direzione delle stabilizzazioni, tutto poteva pensarsi meno che non potesse essere duratura nel tempo. Per questo La invito ad una ulteriore riflessione e ad assumere le determinazioni di carattere amministrativo che il buon senso Le suggerirà e che risultino idonee a scongiurare il rischio di creare un vulnus nel territorio ibleo già così fortemente provato non meno di altri dalla perdurante crisi economica”.

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