IL MONDO GIOVANILE E L’EMERGENZA EDUCATIVA

Il mondo giovanile e l’emergenza educativa. Sono gli aspetti su cui hanno puntato gli ultimi appuntamenti del secondo happening ibleo della solidarietà tenutosi a Modica. L’aula consiliare di palazzo San Domenico ha ospitato, in particolare, il talk show “Il cerchio” condotto da Carmelo Impera della cooperativa sociale “Oasi Don Bosco”, con la partecipazione della giornalista Carmen Attardi. Dopo gli interventi introduttivi del vicesindaco di Modica, Enzo Scarso, e del presidente del consorzio Sol.coop. ibleo, Salvatore Borrelli, gli studenti delle quinte classi dell’Itc “Archimede” e della terzo liceo del classico “Campailla” si sono confrontati su temi scottanti, sul disagio giovanile nel tentativo, come ha più volte ripetuto Impera, di prevenire l’agio.

Le riflessioni schiette, dritte al cuore, senza fronzoli, e immediate di Carmelo Impera hanno entusiasmato i giovani soprattutto quando questi ultimi sono stati stimolati ad illustrare i progetti della loro vita. Impera lavora, in particolare, sull’autostima, ponendo interrogativi ai giovani per capire cosa vogliono. “Credo che ciascuno di loro – ha detto – debba essere architetto del proprio progetto. Chi non è amico di se stesso, non è amico di nessuno”.

I locali della società operaia, al palazzo della Cultura, hanno invece ospitato un workshop sui “Linguaggi e modelli educativi nell’incontro con i giovani e le famiglie”. Anche in questo caso presenze d’eccellenza come quella del presidente regionale della Federazione italiana pedagogisti, Santi Laganà. E’ stato quest’ultimo a sottolineare come, a fronte di una emergenza educativa, si faccia ancora fatica a comprendere che il professionista di riferimento è proprio il pedagogista. “I professionisti dell’educazione, da circa duemila anni – ha detto – sono stati i pedagoghi prima, oggi i pedagogisti. Questo non significa che non tendiamo la mano agli altri colleghi che operano nel campo dell’educazione. Ma deve essere chiaro che ogni intervento deve essere fatto tenendo conto che i problemi dei nostri adolescenti non sono né di natura psicologica né di natura medica, bensì di natura orientativa. I nostri ragazzi devono essere ri-orientati. Quindi la questione che poniamo affonda le radici non in un disagio individuale ma in un disagio della società”.

In un altro workshop, dal tema “Dal Patto agli strumenti condivisi per lo sviluppo locale”, è stato invece approfondito il ruolo dell’operatore di sviluppo locale inteso come sviluppo delle comunità sotto tre aspetti: economico, sociale e ambientale. Gli interventi di Giuseppe Martorana, avvocato esperto in sviluppo locale, e Sebino Scaglione, vicepresidente del Consorzio mediterraneo solidale, oltre che di Renato D’Amico, docente dell’Università di Catania, sono serviti per incentrare la riflessione sugli strumenti di sviluppo locale quale elemento prioritario di benessere sociale nella strategia di intervento della cooperazione sociale e della creazione di una specifica rete. Sono stati riproposti con forza i temi caratterizzanti la prima giornata dell’happening affinchè possano essere acquisiti modelli validi da contestualizzare nella realtà locale.

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