I DISOCCUPATI E I CITTADINI CON BASSO REDDITO COSTRETTI A PAGARE IL TICKET SANITARIO: LA DENUNCIA DEL CODACONS

Secondo l’articolo 2 della Legge Regionale Siciliana n° 6 del 10 gennaio 2012, entro il 31 gennaio 2012 sarebbero dovute essere attuate le disposizioni che avrebbero permesso la determinazione della quota di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie da parte degli assistiti. Siamo giunti alla fine di febbraio e questo però non è ancora avvenuto: la denuncia arriva da Franceso Tanasi, Segretaro Nazionale del Codacons che spiega come questo ritardo comporti notevoli disagi che i pazienti sono costretti a subire per via della mancata previsione di una fascia reddituale che possa far rientrare fra gli esenti tutti coloro che si trovano nelle condizioni di reddito limitato. 

Al momento risultano esenti i soggetti di età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro; i disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico; titolari di assegno sociale (ex pensione) e loro familiari a carico;  con loro anche i titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 8.263,31, incrementato fino a 11.362,05 in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico. 

Secondo il Segretario del Codacons però questo sistema lascia fuori troppe persone che in realtà non possono permettersi di pagare il ticket, ecco perché il Governo Regionale dovrebbe mettere mano al decreto attuativo delle legge 6/2012 per dare chiarezza e assistenza in tema di esenzione a chi non è disoccupato ma ha un reddito che meriterebbe l’agevolazione nella partecipazione alla spesa sanitaria. 

“Queste nuove norme legislative – spiega Tanasi – lasciano fuori dalle esenzioni coloro che non hanno mai lavorato e che non hanno reddito, come se questi non fossero dei disoccupati come coloro che hanno perso il lavoro e sono iscritti alle liste di collocamento. Sembra proprio che ci siano figli e figliastri, coloro i quali hanno anche un reddito minimo sono esenti, quelli che non hanno assolutamente alcun reddito devono pagare i ticket. Per non parlare poi di coloro che pur lavorando hanno un reddito inferiore a 11 mila euro: questi sono considerati ricchi solo perché hanno un lavoro e non si tiene conto che hanno una famiglia come i disoccupati e che non possono permettersi il lusso di pagare i ticket, per lo più con una quota ricetta di 10 euro.”

 

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