Giovanni Robustelli e i suoi “Capricci” in mostra dal 15 dicembre a Bassi Beneventano a Scicli

La mostra “Capricci”, promossa dalla stamperia d’arte di Loredana Amenta presso Bassi Beneventano, rappresenta il debutto di questo spazio nel mondo artistico e delle incisioni, situato a Palazzo Beneventano a Scicli, in collaborazione con la Galleria Lo Magno. Il primo evento, programmato dal 15 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024, è dedicato alla personale dell’artista siciliano Giovanni Robustelli.

Questa straordinaria esposizione è ispirata da un racconto-sogno scritto da Marco Steiner, dalle tinte oniriche, che ha stimolato la creatività di Robustelli. La mostra presenta una nuova serie di incisioni calcografiche ad acquaforte e cera molle, insieme alle matrici di zinco correlate, accompagnate da due opere uniche: un acquarello e un’opera realizzata con la penna a sfera.

L’EVENTO

Il vernissage sarà un evento nell’evento, con l’artista che inizierà una nuova opera mentre sarà ispirato dall’intervento live di Steiner, accompagnato alla chitarra dal musicista Stefano Meli. Questa performance artistica integrerà diverse forme d’arte, in sintonia con lo spirito di Bassi Beneventano.

Loredana Amenta, stampatore incisore e curatrice del progetto, racconta come abbiano chiesto a Steiner di produrre un testo che riflettesse l’immaginario siciliano e la sua esperienza, diventando fonte d’ispirazione per le nuove opere di Robustelli. Un approccio insolito, poiché le opere calcografiche sono nate dalla lettura del testo di Steiner, invertendo il consueto processo dove il critico scrive dopo aver visto le opere.

Questo processo artistico passa dalle lastre vergini all’incisione, ai segni, alle forme e ai colori, coinvolgendo diversi passaggi, incluso l’uso di acidi e presse. Le opere di Robustelli celebrano la complessità dell’esperienza umana, esplorando varie tecniche e stili per trasmettere la bellezza della natura e le intricate dinamiche delle relazioni umane.

Robustelli descrive il racconto di Steiner come un viaggio esoterico intriso di elementi barocchi, folkloristici e mitologici siciliani. Questo racconto esoterico è stata la fonte d’ispirazione per le incisioni, non solo illustrando, ma evocando simbologie profonde, unendo testo e immagine in un connubio affascinante e concettuale.

L’artista ha creato immagini che dialogano con il testo, creando ulteriori strati di significato, e questo connubio tra scrittura e arte rappresenta un ritorno a un passato in cui questi due mondi erano più intimamente connessi.

La tiratura limitata delle opere, presentate anche in un video di Vincenzo Cascone, conferisce loro un’aura di esclusività, rendendole fruibili a livello territoriale anziché diffuse globalmente in formato digitale.

Un aspetto particolare della mostra è la creazione di un “leporello”, un formato editoriale quasi dimenticato che si apre a fisarmonica e sarà disponibile all’interno di un cofanetto. Questa iniziativa è un’alternativa agli ebook moderni, abbracciando la visione di edizioni pregiate che enfatizzano il legame tra testo e immagine.

In un’era sempre più digitale, questo progetto culturale rappresenta un’autenticità, un viaggio attraverso il passato che illumina il presente, dimostrando che la bellezza e il significato possono ancora essere estratti dalla sinergia tra parole e immagini.

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