FRA ANGELICO UN UOMO CHE PREDICA CON IL PENNELLO

Tante le presenze di spicco che ieri sera si sono recate a Chiaramonte Gulfi, nella suggestiva cornice della Sala L. Sciascia ex chiesa S. Francesco all’Immacolata, per assistere alla presentazione del libro di don Giuseppe Damigella dal titolo “Fra Angelico: pittore Teologo del Vangelo”. Giuseppe Damigella, uomo di enorme cultura, padre domenicano che ha compiuto i suoi studi presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino a Roma ed ha conseguito il diploma in mariologia al Marianum. Inoltre ha insegnato dogmatica presso l’istituto Teologico di Morreale e mariologia presso la Facoltà di Teologia di Sicilia. Racconta come sia nato il suo interesse per Fra Angelico, pittore del 400, quando durante il suo noviziato si trovò davanti l’opera raffigurante il crocifisso con ai piedi l’immagine inginocchiata di S. Domenico.

Fra Angelico viene beatificato dal Papa Giovanni Paolo II nel lontano 1984, la sua arte si caratterizza per la semplicità e per la capacità di predicato con l’arte i misteri di Cristo, seguendo con rigore teologico la narrazione evangelica, disegnando soprattutto immagini relative alla vita di Cristo, di Maria, degli angeli e dei Santi. Capace quindi  di creare quella magia ricca di visione e di parole cosa che l’immagine riesce a fare parlando ai dotti e alle persone semplici. Le sue opere si suddividono in quelle che sanno dare un messaggio evocativo soprattutto per i confratelli domenicani  perché la contemplazione del mistero di Cristo deve incarnare il carisma domenicano, e quelle che riescono a dare un semplice messaggio con la loro essenzialità per il popolo perché l’arte è la forma primordiale di comunicazione. La sua arte non si rifà ai vangeli apocrifi ma semplicemente si rifà al vangelo per i popoli usando molto la simbologia visto che non sono preparati intellettualmente. Non a caso questi sono gli anni dove le chiese presentano serie di affreschi con la storia del Cristo o dei Santi per divulgare la parola di Dio anche al popolo ignorante ed analfabeta.

In Angelico manca quel inquinamento peccaminoso, la sua visione è limpida e si eleva verso l’alto infatti si racconta che lui prima di iniziare a lavorare fa le sue orazioni, il colore che usa indica la passione e non la passionalità. Un uomo così sensibile che quando dipinge il cristo si commuove. Michelangelo guardando le madonne che rappresenta il Frate dice: “Chi ha dipinto questa donna merita di vederla in cielo”. Alla presentazione, oltre all’autore vi era anche il Signor Giovanni Damigella che come ogni anno sponsorizza un evento culturale, le autorità operanti nel territorio e nella Provincia e non solo ed anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi che si è occupato della prefazione dell’opera. Il professore ha sottolineato la bravura di questo pittore e lo ha rapportato ad un altro pittore postumo come Antonello Da Messina. Inoltre ha sottolineato la differenza stilistica nel quadro dell’annunciazione realizzata dai due pittori per poi soffermarsi sulla drammaticità dell’Ecce Homo realizzato da Fra Angelico dove predomina il colore rosso. Vittorio Sgarbi dice: “La pittura dell’Angelico costituisce il tentativo più genuino e motivato di stabilire la massima adesione possibile fra una rivelazione la nuova arte quattrocentesca e un’altra quella della parola di Dio”.

La serata è stata allietata dai canti natalizi in stile gospel a cura di un gruppo catanese. Ricordiamo che tutto ciò è stato possibile grazie a: Mondial Granit, Provincia di Ragusa, comune di Chiaramonte Gulfi, Proloco di Chiaramonte che in sinergia tra loro hanno regalato a Chiaramonte un momento ricco di cultura. 

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