È IN PIENO SVOLGIMENTE IL 63° FILM FESTIVAL DELLA MONTAGNA

Il 30 aprile al teatro Sociale di Trento c’è stata l’apertura del 63° Film Festival della Montagna con uno spettacolo “La vita è un viaggio” di e con Beppe Severgnini, l’attrice Maria Isabella Rizzi e la cantante-musicista Elisabetta Spada.

Due viaggiatori, una giovane donna e un uomo maturo si incontrano per caso in un aeroporto dove è stato annullato il volo. Nell’attesa si parlano e fanno le loro considerazioni di viaggiatori, finché arriva il momento di partire, ognuno per la propria destinazione che alla fine potrebbe essere la stessa.

 Da qualche anno a questa parte il Festival dedica ad un Paese in particolare l’intero evento. Questa volta destinazione… India.

L’inaugurazione del programma cinematografico, il primo maggio, è stata con la proiezione del film muto “Maciste alpino”, di Luigi Maggi e Luigi Maggi Borgnetto del 1916 di 95’ in  cinque atti. La colonna sonora, dal vivo, è stata magistralmente suonata del jazzista Raffaele Casarano e  dal suo quartetto “Locomotove”.

E’ un film che si potrebbe definire propagandistico prodotto durante la prima guerra mondiale. La narrazione, pur stando su un tono leggero, riesce comunque a toccare i temi drammatici con efficacia  come la deportazione  di civili, vita di trincea, violenza sulle donne, gli orrori della guerra… in funzione catartica.

La trama: il 24 maggio 1915 Maciste e la sua troupe stanno per girare in un paesino di confine sulle Dolomiti. A causa dell’entusiasmo dimostrato all’annuncio dell’entrata in Guerra saranno imprigionati con altri italiani e minacciati di deportazione. Maciste affronterà la situazione battendo gli austriaci, liberando i compagni e, superati i problemi di taglia, dato il corpo possente, vestendo la divisa di alpino. 

Maciste è interpretato da Bartolomeo Pagano un camallo (scaricatore di porto) genovese.

 È   stato un grande divo del cinema muto italiano. Da giovane Pagano lavora presso il porto di Genova come scaricatore, fino a quando viene scelto per il ruolo di Maciste nel capolavoro Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone. Il personaggio diventa in poco tempo talmente celebre che la società produttrice, Itala Film, decide di produrre nuovi film con Pagano come protagonista nel ruolo di Maciste. Nasceranno Maciste (1915) di Vincenzo C. Dénizot e Luigi Romano Borgnetto, Maciste alpino (1916) di Maggi e Borgnetto, Maciste atleta (1918) di Dénizot e molti altri film dedicati al mitico personaggio la cui fama supera ben presto i confini nazionali. E’ un eroe popolare che mette la sua incredibile forza alla diversa dei deboli e degli oppressi, risolvendo le ingiustizie con il sorriso.

Serata molto interessante. Una partenza col botto.

 

 

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