Due siciliani in mostra a Parigi

Di Giovanna Patti

Si chiama «À fleur de peau» (A fior di pelle), la mostra che vede sei artisti italiani confrontarsi sul tema del corpo, e che chiuderà i battenti il 27 gennaio prossimo all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.
Angela Ghezzi, curatrice della mostra e gallerista che vive e lavora a Parigi dal 2011, ha invitato sei artisti italiani a una riflessione sul corpo: la percezione del corpo, il suo posto di fronte alle sfide del mondo moderno e la sua interazione con la società contemporanea ma anche il superamento della sua dimensione spirituale che raggiunge l’estasi nell’arte.


In esposizione troviamo opere che raccontano, “a fior di pelle” appunto, la sublimazione erotica (Marco Cornini), l’elevazione sacra (Salvatore Alessi), l’espressione del desiderio (Daniele Galliano e Leo Ragno) fino allo sguardo più meditativo e riflessivo (Samantha Torrisi e Alessandra Maio).
Tra questi sei artisti due artisti siciliani, Samantha Torrisi e Salvatore Alessi.


La Torrisi, catanese classe 1977, ci conduce in un universo intimo dove si abbandonano i piaceri della carne alla ricerca di un posto dell’individuo nel mondo. Le sue tele silenziose ci introducono a una prospettiva fiduciosa e piena di speranza. La nebbia dei suoi paesaggi moltiplica le letture e gli itinerari possibili, il corpo dell’uomo immerso in ogni sua opera può diventare il luogo di un’epifania, in virtù di un gioioso e genuino contatto con la natura che apre alla costruzione di nuovi futuri possibili.


Alessi, sancataldese trapiantato a Milano, classe 1974, ci spinge invece a lasciare fiorire dentro di noi il Sacro, e per far questo si appropria dei fondi d’oro che per diversi secoli sono stati l’emblema del divino nell’arte europea, come incarnazione assoluta della luce e la materializzazione di uno spazio al di fuori del tempo umano.
“Avere i nervi a fior di pelle”, un’espressione usata spesso nella nostra vita quotidiana che solitamente esprime uno stato d’animo inquieto, non è solo una comune frase, un semplice detto, ma al suo interno racchiude un significato forse ben più ampio, sicuramente meno superficiale, meno negativo se visto dalla prospettiva di un artista.


La tela si trasforma in uno spazio doppio, da una parte supporto dell’immagine, dall’altra superficie assimilata alla pelle. Sulla tela, sensuale e viva, calzano a pennello le parole del pittore Eugène Fromentin: “La pittura è a fior di tela, la vita è a fior di pelle”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it