Dimensionamento scolastico, il taglio colpisce anche la provincia di Ragusa. Critiche della Cgil

L’incontro odierno presso l’Assessorato regionale all’istruzione della Regione Siciliana sul dimensionamento scolastico ha messo in luce un tema di grande rilevanza per il futuro dell’istruzione pubblica nell’isola. La prospettiva di sopprimere ulteriori 23 autonomie scolastiche per l’anno scolastico 2025/26, che si sommano alle 74 già cancellate nel 2024/25, ha generato una forte opposizione da parte della FLC CGIL Sicilia e della Consulta degli studenti, uniche voci contrarie a questa misura. Anche in provincia di Ragusa una scuola perderà l’autonomia: si tratta dell’istituto Caruano che sarà accorpato al Comprensivo Sciascia, a Vittoria.

Le aree colpite

Il piano prevede tagli significativi distribuiti nelle principali province siciliane: Palermo: 5 autonomie soppresse, Catania: 4, Messina e Agrigento: 3 ciascuna, Trapani, Siracusa e Caltanissetta: 2 ciascuna, Enna e Ragusa: 1 ciascuna. A Ragusa, come detto, si tratta dell’istituto Caruano di Vittoria.

Critiche al provvedimento

Secondo Adriano Rizza, segretario della FLC CGIL Sicilia, la misura rappresenta un “colpo gravissimo” per il sistema scolastico siciliano, già fragile a causa di carenze di personale, strutture inadeguate e una dispersione scolastica tra le più alte d’Italia. Le principali criticità individuate includono: accorpamenti forzati, che penalizzeranno soprattutto le aree interne e svantaggiate; aumento del numero di studenti per classe, con conseguenze negative sulla qualità dell’insegnamento; riduzione delle dirigenze scolastiche, limitando l’efficienza organizzativa; aggravamento delle disuguaglianze territoriali, in un contesto già segnato da profonde disparità socioeconomiche.

Rizza sottolinea come il provvedimento sia stato giustificato dal governo Meloni con l’obiettivo di risparmiare 88 milioni di euro a livello nazionale, ma denuncia che questi tagli siano effettuati “a discapito di studenti, famiglie e lavoratori del comparto scolastico”.

Richiesta di un cambio di rotta

La FLC CGIL Sicilia chiede il ritiro immediato del piano di dimensionamento e un confronto con il Ministero dell’Istruzione e le istituzioni regionali per trovare soluzioni alternative che non compromettano il diritto allo studio. “L’istruzione è un diritto, non una voce di bilancio da tagliare,” conclude Rizza, riaffermando l’urgenza di un sistema scolastico pubblico inclusivo e di qualità.

La vicenda solleva interrogativi cruciali sul futuro della scuola in Sicilia e sul peso che le logiche di risparmio hanno nel determinare le scelte di politica pubblica.

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