DIABETE E SCUOLA

Chi non ricorda il famosissimo cartone animato della Disney dove un’adorabile tata tuttofare e dalla borsa magica cantava: “Basta un  po’ di zucchero e la pillola va giù.”

E proprio come cantava Mary Poppins, a volte basta un pò di zucchero per aiutare un bambino diabetico che si trova  in difficoltà durante le ore scolastiche.

La Regione Lazio ha vinto un’importante battaglia contro la burocrazia lenta e frenante ed è riuscita a far scrivere  e approvare  una delibera che preveda la diffusione di un documento-guida nella scuole per assistere e aiutare i bambini con diabete.

Il problema dei bambini, soprattutto di quelli più piccoli, quando non sono a casa, è quello del controllo della glicemia, dell’intervento d’urgenza con la somministrazione di un po’ di zucchero nei casi di crisi ipoglicemiche e l’uso dell’insulina a pranzo. In Lazio, adesso, la maggior parte del corpo docente è formato ed ha le competenze per assistere  il bambino diabetico e per il controllo della glicemia che è un atto non invasivo. Altra meta che si intende raggiungere è che si preveda, da parte dei dirigenti scolastici un’area specifica all’interno dell’istituto dove, persone disponibili e preparate, possano, in caso di necessità,  effettuare la somministrazione dell’insulina. In tale ottica, in assenza di volontari, dovrebbe essere l’Azienda Sanitaria, a prevedere l’inserimento di personale addetto a svolgere questo compito importantissimo nelle scuole.

“Il Lazio non può restare un caso isolato – afferma la Presidente dell’Aiad di Ragusa, Dott.ssa Gianna Miceli – perché i casi di diabete pediatrico, purtroppo, sono in costante aumento e il trend per i prossimi anni lo è ancor più. E’ necessario che anche nelle altre Regioni si facciano interventi di questo tipo a sostegno delle famiglie che vivono ogni giorno le difficoltà psicologiche e fisiche dei figli affetti da diabete; tant’è che  l’AIAD di Ragusa, già da tempo,  ha inoltrato, all’Assessorato alla Salute, richieste affinchè la regione siciliana affronti il problema della somministrazione dei farmaci a scuola”.

 

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