DENUNCIA DI MALASANITA’

La sottoscritta  dichiara che  il giorno 26/02/2013  alle ore 07,05 si recava al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cannizzaro accusando forti dolori al petto al braccio sinistro  ed alle spalle lato sinistro, pensando di avere i sintomi di un infarto, sono stata subito sottoposta ad elettrocardiogramma (falsato dalla posizione poiché ero seduta su una sedia) e dopo circa un’ora sono stata ricevuta dal medico di turno che mi ha fatto fare un prelievo di sangue per la ricerca degli enzimi indicatori.

Dopo due ore è arrivato il responso delle analisi ed era negativo, pertanto mi hanno fatto fare una visita cardiologica, il cardiologo dopo un altro elettrocardiogramma nei limiti della norma, che non corrispondeva al primo, non convinto ha eseguito pure un ecocardiogramma, dove ha rilevato scollamento pericardico localizzato a livello del solco atrio-ventricolare posteriore; consigliando un altro prelievo.

Eseguito il secondo prelievo che era sempre negativo, la Dottoressa  del turno successivo, mi dice che ho una pericardite che rischio la vita se non mi ricovero, io resto interdetta dal fatto che il cardiologo non mi abbia detto niente di tutto ciò, e reclamo, ma la Dott.ssa conferma che o mi ricovero o firmo l’uscita.

Accetto di ricoverarmi ma non esiste né un letto, né una barella e neanche una sedia dove passare la notte, in attesa che si liberasse un posto al reparto di Cardiologia (la dott.ssa parlava di 2 o 3 giorni).

Nel corridoio ci sono 6 barelle e 2 sedie a rotelle, nel reparto di P.S. ci sono 12 barelle e lettini pieni di persone anziane, l’aria era irrespirabile un puzzo di feci ed urina insopportabile, io sono stata ricoverata per 14 ore e nessuno mi ha dato né una pillola per il dolore, né un bicchiere d’acqua, né qualcosa da mangiare.

La dott.ssa mi ha detto che l’unica pillola che poteva darmi era un’aspirina, medicina per me letale in quanto affetta da colite ulcerosa.

Allora chiedo una stanza in intramoenia risposta: “impossibile perché non c’è disponibile un cardiologo che mi prenda in osservazione”.

A quel punto per non ledere la mia dignità preferisco firmare e andare a morire a casa mia piuttosto che rimanere in quel posto orribile, sporco, inospitale e quanto mai inutile perché  dopo 14 ore io stavo sempre male e nessuno mi aveva dato aiuto.

L’indomani alle 10 mi ripresento al Pronto Soccorso per rifare il prelievo degli enzimi che la Dott.ssa del giorno prima mi aveva predetto che durante la notte si sarebbero alzati e mi avrebbero portato alla morte, che sarebbe stata causata esclusivamente dalla mia volontà di non rimanere in osservazione.

Dopo 2 ore di attesa senza che mi chiamasse nessuno, mi presento dentro per reclamare che dovevo solo fare un prelievo ed il Dott.re di turno accoglie la mia richiesta e mi fa fare il prelievo, aspetto altre 2 ore ed ottengo il risultato delle analisi sempre negativo.

Vado dal Cardiologo che mi aveva visitato il giorno prima e gli racconto che la sera prima mi volevano ricoverare per pericardite e Lui mi domanda chi mi avesse diagnosticato tale patologia dal momento che Lui non era stato.

Io chiedo allora che cosa ho effettivamente, perché dopo 2 giorni passati dentro un Ospedale, non sapevo di cosa soffrissi e Lui pensa che forse si tratti di artrite reumatoide autoimmune legata alla mia colite ulcerosa.

Mi dimettono consigliandomi un altro elettrocardiogramma per giorno 11/3/2013.

Il giovedì lo passo cercando di contattare il Centro Reumatologico dell’Ospedale Vitt.Emanuele, che mi dà appuntamento  per il 18/03/2013.

Io avevo sempre fortissimi dolori che si placavano solo con 25mg. di Deltacortene, mentre tutti gli antidolorifici erano inutili.

Il venerdì pomeriggio vado dal mio medico curante per dirgli che secondo me, con la mia umile Laurea in Scienze Biologiche, avevo pensato che non erano dolori reumatici, ma era un’infiammazione della ghiandola mammaria oppure l’ Herpes zoster (detto fuoco di S.Antonio) il mio medico dopo avermi guardato mi diagnostica subito L’Herpes e mi prescrive le cure del caso.

Quello che voglio sapere è come mai dopo 2 giorni passati dentro un ospedale nessuno mi avesse guardato il punto dove accusavo dolore, che razza di medici tenete in un Pronto Soccorso, cercando su internet alla voce Herpes zoster la prima cosa che dicono è che i dolori possono essere confusi per un infarto.

Invece ho dovuto diagnosticarmelo da sola dopo una settimana di sofferenza atroce e soprattutto ho dovuto passare  un giorno e mezzo della mia vita, in quel girone Dantesco, tra vomiti, puzze e sporcizia che chiamate Pronto Soccorso, dove la dignità umana viene calpestata ed umiliata.

Nella speranza che qualcosa possa cambiare mi adopererò per diffondere la vostra mancanza di professionalità.

Lettera firmata

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