DAL 25 NOVEMBRE IL NUOVO SINGOLO “DISCOTECHE” FA VIBRARE LE RADIO

 

 

Dopo l’esordio dello scorso maggio, seguito da un tour estivo di successo che ha toccato numerose località italiane,  Samuel Ferrari, giovane promessa della musica italiana, torna a entusiasmare il suo pubblico con il secondo singolo estratto da  “Mattino Blu Elettrico”, album  prodotto da Nicolò Fragile e registrato fra Los Angeles e l’Italia. Con il brano “Discoteche”, realizzato in collaborazione con Andy, eclettico musicista dei Bluvertigo,  Samuel Ferrari scatena tutta la potenza della sua musica elettro-pop, nata sotto l’influenza di artisti come Depeche Mode, Duran Duran, David Bowie, Subsonica e altri.

 Il  29 aprile scorso Samuel Ferrari ha anticipato l’uscita dell’album, lanciando il primo singolo “Mexico”, registrato con l’apporto significativo e inconfondibile di un musicista caro alla città di Ragusa: Roy Paci. L’atmosfera esotica e il senso di libertà, evocati dal brano, hanno trovato una concreta realizzazione nel video del regista Stefano Bertelli.

Se il sound fresco e travolgente di “Mexico” ha caratterizzato la scorsa stagione estiva, “Discoteche” si preannuncia come un successo tutto invernale.  La voce di Samuel Ferrari appare inconfondibile, ma  lo stile fra i due brani è nettamente diverso, così da confermare la versatilità dell’artista, capace di passare dalla melodia ska/jazz  all’elettronica. Lo studio costante  e le innumerevoli esperienze nel mondo della musica  hanno lasciato un’impronta indelebile in Samuel, che, alla stregua di un grande artista, è capace di gestire la sua tecnica vocale e la sua interpretazione con grande maestria. Per conoscere più approfonditamente  l’universo musicale di Samuel Ferrari, lo abbiamo incontrato per una breve intervista.

Il panorama musicale italiano di oggi sembra essere dominato da due categorie: da una parte quella dei grandi artisti, con una carriera brillante e solida alle spalle, dall’altra  i “nuovi arrivati”, provenienti, per lo più, dai Talent Show. In questo contesto come si colloca Samuel Ferrari?           Reputo i reality un’ottima opportunità. Rappresentano una strada alternativa, in un paese in cui chi vuole fare musica non ha vita facile. Ben vengano! A volte si ha la sensazione che,  se non provieni da un talent show, non puoi emergere in alcun modo. Tuttavia credo si tratti di una fase transitoria. Il lato oscuro di questi programmi, va detto, è che spesso si rivelano, per la maggioranza dei partecipanti, delle fabbriche di illusioni. La mia strada è quella di tutti i giorni, fatta di chilometri, di locali, di simpatiche televisioni e radio di provincia, affiancate da una costante presenza sul web. In una recente intervista mi hanno definito un “artista randagio”. Mi piace. 

Il nuovo album, Mattino Blu Elettrico, vanta la collaborazione di due prestigiosi artisti, Roy Paci ed Andy. Come ti sei approcciato al rapporto con questi interessanti personaggi dello scenario musicale italiano? quali differenze hai riscontrato nel loro modo di concepire la musica?                               Quando hai la fortuna di collaborare con artisti come Roy Paci ed Andy, c’è molto da imparare, sia dal punto di vista artistico che umano. Con Roy Paci tutto è avvenuto in maniera molto spontanea. Mentre stavo registrando Mexico, mi sembrava che mancasse qualcosa in grado di rendere ancora più solare questa canzone. Ho pensato che un pezzo così latino potesse essere ideale per Roy e, di conseguenza, ho deciso di mandargli una registrazione con il provino del brano. Poche settimane dopo si è presentato in studio a Milano con la sua inseparabile tromba e il suo proverbiale entusiasmo tutto siciliano. E’ stato magnifico! Finite le registrazioni, a notte fonda, abbiamo festeggiato con una bottiglia Magnum Franciacorta, tenuta apposta per l’occasione. Andy, invece, rappresenta  un mondo musicale molto vicino alle mie influenze più radicate, ovvero il synth pop e la new inglese. Stabilire una collaborazione con questo artista poliedrico (definirlo musicista è poco!), è per me un sogno che si è realizzato. 

 

 

Roy Paci, conosciuto e apprezzato a Ragusa, tiene costantemente concerti nella nostra città.  Prima del vostro incontro, che rapporto avevi con la nostra regione?                                                                         

Il mio rapporto con la Sicilia nasce molti anni fa in occasione di un periodo di vacanza nel ragusano, di cui ho splendidi ricordi. In seguito sono stato diverse volte a Catania e Palermo. In generale la Sicilia è una terra veramente unica, fatta di gente che ha una marcia in più. Questo lo dico per esperienza, avendo la fortuna di conoscere e collaborare con bravissimi artisti nati in Sicilia, da Roy Paci, a Giuseppe Salsetta fino al mio produttore, Nicolò Fragile. E’ una terra accogliente e generosa, dove anche un valdostanaccio come me si è subito sentito a casa!

Questa breve intervista è sufficiente a catturare la genuinità di Samuel Ferrari. L’artista conosce la musica e se ne nutre nella più assoluta naturalezza, mostrando sempre entusiasmo e solarità. In un momento della nostra storia in cui Amy Winehouse è diventata  modello di riferimento per la sua “arte” e il suo stile  di vita, è doveroso sottolineare come la musica non sia solo questo, per fortuna. E Samuel Ferrari  ci offre, in tal senso, un’alternativa valida. Creare in modo sano e consapevole, senza abbandonarsi ad una vita folle, fatta di eccessi e mancanza di lucidità: questi sono i presupposti di un nuovo stile musicale paradigmatico, capace di rivoluzionare il trainante binomio arte/ sregolatezza, ormai così tremendamente scontato.

Quella con Roy Paci è stata solo una parentesi nell’incipiente carriera di Samuel Ferrari. Fiduciosi in una continuità nel rapporto fra Samuel e la nostra regione, fucina di grandi artisti, ci auguriamo di vederlo presto su un palco della nostra città.

 

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