Continua la protesta dei trattori a Ragusa: i presidi, tutti uniti, chiederanno un incontro con il Prefetto

E’ un’altra giornata di protesta a Ragusa dove, per la prima volta, si sono uniti i presidi. Stamani, infatti, insieme a loro anche il presidio di Modica e qualcuno è arrivato da Comiso. La protesta continuerà con la sfilata dei trattori per le vie della città ma ci sono delle novità importanti. Marcello Guastella, portavoce della protesta, spiega: “Abbiamo chiesto al Prefetto di Ragusa di riceverci, per fare sentire anche lì la nostra voce. Inoltre, l’11 marzo, faremo un incontro presso la Camera di Commercio di Ragusa dove invitereremo i sindaci e la deputazione regionale. Auspichiamo, naturalmente, che siano tutti presenti”.

POLEMICHE SUL GRANO

Ma in questi giorni, come si ricorderà, si è svolta anche un’altra manifestazione contro l’arrivo del grano estero, in particolare canadese, al Porto di Pozzallo. La protesta non è tanto sul grano in sè, ma sui contaminanti, in particolare il glifosato, che è possibile sia presente in questi grani. Questa sostanza, un erbicida che l’Unione Europea ha bandito perchè cancerogeno, viene ancora utilizzato in Stati esteri. Quindi, ci si chiede, com’è possibile che comunque questa sostanza possa arrivare lo stesso sulle nostre tavole, nonostante il divieto dell’Unione Europea.

Alla protesta di Pozzallo parteciparono anche i “trattori” ma oggi c’è dissenso per le conseguenze di quella protesta. Guastella, infatti, specifica: “Ieri è stato presentato a Ragusa uno pseudo documento che noi non riconosciamo. Una denuncia che spara a zero sui lavoratori e coinvolge i mulini in particolare. Questa denuncia, presentata da un gruppo di persone, serve solo per sgonfiare la protesta e non tutela nessuno, soprattutto i mulini, i panifici e coloro che con il grano ci lavorano. Noi non riconosciamo quel documento perchè prima vogliamo le analisi sul grano. E’ una denuncia senza fatti, sul niente, e tutto ciò, sospettiamo, serve solo ad allontanare le persone dalla protesta. Noi siamo lavoratori. E impresa, in Sicilia, significa famiglie”.

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