CI FA PIACERE CHE IL SINDACO DI MODICA ABBIA SPOSATO, ANCHE SE TARDIVAMENTE, LA CAUSA DEI DISAGI AL PRONTO SOCCORSO DEL MAGGIORE.

 

 Abbiamo assistito con piacere in questi giorni alla presa di posizione del sindaco Abbate in merito ai problemi gravi che interessano il pronto soccorso del Maggiore di Modica. Apprezziamo il fatto che il primo cittadino, abbia sposato, anche se parecchio tardivamente, una causa portata avanti da diverso tempo che comprende non solo il pronto soccorso ma tutti gli altri problemi che a cascata interessano il comprensorio a discapito dell’utenza. E’ quanto dichiara il capogruppo di Area popolare, Tato Cavallino, che insieme al consigliere Alessio Ruffino annunciano una mozione  in consiglio che impegna il Sindaco ad attivarsi subito per dare soluzione immediata a tutti i problemi e soprattutto avviare un’azione di verifica sull’operato e sulla gestione dell’Asp 7.  Voglio ricordare al Sindaco, sottolinea Cavallino, che è dal 2011, fino ad oggi, che il sottoscritto chiede interventi sostanziali sulla risoluzione di problematiche gravi in sanità, cosiccome il  parlamentare nazione Nino Minardo, fautore del nostro incontro con il Prefetto, qualche mese fa, sui continui disagi al pronto soccorso, sulla mancanza di personale, sull’adeguamento delle strutture e che ha anche denunciato pubblicamente l’irrazionale politica del risparmio nella sanità iblea: politica clientelare, contratti dirigenziali a tempo determinato o addirittura incarichi per dirigente di struttura complessa a chi non è nemmeno dipendente di ruolo in palese violazione di legge; peraltro in Azienda ci sono già Dirigenti di provata esperienza e pluriennale anzianità di servizio che non hanno alcun incarico e oggi espletano attività riduttive rispetto alla loro qualifica. A questo punto ci aspettiamo lo stesso vigore da parte del Sindaco, rilevato per il pronto soccorso, per tutti gli altri problemi. I disagi non possono essere più giustificati dai tagli che il manager dell’Asp 7 continua a ricordarci o snocciolando numeri e percentuali, come nella lettera di risposta al Prefetto che aveva sollecitato chiarimenti, che non hanno nulla a che vedere con la realtà dei fatti. C’è in atto un depotenziamento strisciante, continuo e costante e i cittadini si troveranno mano mano a non aver più accesso ai servizi: smembramento della farmacia ospedaliera, carenza di personale medico , paramedico e ausiliario.  Si parla di condizioni di lavoro degli infermieri portate al limite della resistenza personale (rientri continui, doppi turni, aspettative non coperte, ferie e riposi non goduti). Si parla di un rischio elevatissimo paziente-operatore. Si parla di una continua e costante minaccia di denunce per cattiva assistenza. E poi ancora depotenziamento dei reparti, chiusura presidi essenziali, mala gestione nelle gare d’appalto per servizi di biancheria e per le divise del personale sanitario, acquisto materiale ospedaliero anche vitale per i pazienti con gravi patologie,  non garantita l’assistenza domiciliare, questo e tanto altro fanno si che la situazione diventi sempre più drammatica e non può essere risolta con continui atti burocratici e favoritismi clientelari. Il direttore generale dell’Asp 7 è responsabile di tutto e qualsiasi disservizio che si verifica più o meno grave  è di sua responsabilità che deve assumersi  senza scaricarla ad altri che certamente agiscono ed operano in virtù delle direttive della direzione Asp. Per questi motivi, il sindaco,  che rappresenta la tutela della salute pubblica più prossima al cittadino, faccia la sua parte in modo concreto affinchè si possa avviare un cambiamento sostanziale della sanità nel nostro territorio che sia  funzionale, efficace e di eccellenza per tutta la collettività.

 

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