CHIUSURA DELL’OSPEDALE BUSACCA DI SCICLI

L’agonia dell’Ospedale di Scicli forse sta per entrare nella sua fase finale.

La struttura, infatti, dopo le diverse mutilazioni di reparti e servizi subite nel corso di questi ultimi anni, ha patito un altro duro colpo il 4 Novembre scorso, data in cui il Consiglio Comunale avrebbe dovuto discutere con il Commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale delle mancate promesse di potenziamento del Pronto Soccorso, del Servizio di Cardiologia e del Servizio di Emergenza Urgenza del 118, ma il Consiglio Comunale non ha avuto luogo e la problematica è venuta ad  essere discussa tra pochi, insieme al Commissario, ed in maniera riservata.

Tale atto  è stato considerato grave ed irriverente nei confronti del pubblico intervenuto per assistere alla seduta. In quella stanza quindi la maggioranza dei presenti (escluso qualche Consigliere Comunale in totale disaccordo con quanto si stava decidendo) ha ipotizzato, in linea con il mandato del governo regionale, di trasferire presso l’Ospedale Busacca la postazione del Servizio 118 (la cui medicalizzazione dell’ambulanza sembra sia diventata un affare di Stato).

In quella stessa seduta gli autoreferenti del governo della città insieme al Commissario dell’ASP arch. Aliquò hanno inoltre immaginato di collocare il Servizio di Guardia Medica dall’Ospedale al Villaggio Iungi presso l’attuale sede del 118, dove esiste una barriera architettonica affrontabile solo da chi si trova in perfetta forma fisica.

“Questa decisione, a nostro avviso frettolosa e scellerata,- scrive nella nota il Cutass- di trasferimento dell’ambulanza del 118 (inattuabile come perfettamente sa il Commissario Asp per via del passaggio a livello che si frappone tra l’Ospedale e il centro abitato) nasconde in realtà un meschino espediente, già utilizzato per la chiusura di altri Ospedali in Sicilia. Il trasferimento della sede operativa dell’ambulanza del 118 presso l’Ospedale Busacca formalizzerà, di fatto, la trasformazione del Busacca stesso in presidio territoriale e non più ospedaliero dando vita quindi a un PTE (Presidio Territoriali di Emergenza) ad esclusivo servizio dei pazienti esterni che dovranno essere trasferiti in altri nosocomi, con conseguente chiusura del Pronto Soccorso, a cui inevitabilmente seguirà la chiusura dei reparti per acuti.

Tutto ciò in contrasto con il Decreto Assessoriale del 25/5/2010 (decreto Russo) e contro la decisione della VI Commissione parlamentare Sanità dell’ARS del 24 marzo 2011, per la quale “Negli stabilimenti ospedalieri con reparti di chirurgia vengono mantenuti i presidi di emergenza-urgenza” (Pronto Soccorso nel caso di Scicli).

Questo avviene mentre in altre realtà italiane, come quella Toscana, si stanno operando scelte di riforma diametralmente opposte a quelle siciliane, avviando Patti Territoriali che valorizzano i piccoli ospedali.

Questa decisione è stata ideata per sancire la morte dell’Ospedale voluta da chi da tanto tempo nel governo regionale, ma anche in ambito locale, ritiene che gli Ospedali di prossimità debbano chiudere perché antieconomici.

E chi ha contribuito alla decisione che dovrebbe portare alla chiusura?

La colpa è soprattutto di quegli esponenti politici, di tutti gli schieramenti e a tutti i livelli di rappresentanza, che con il loro colpevole silenzio hanno facilitato, se non avallato, l’azione dei Manager.

Noi ribadiamo ancora una volta che la chiusura dei piccoli ospedali di prossimità è un grave errore. È invece più utile una rimodulazione che introduca nuovi reparti più rispondenti alla domanda di salute.

L’ospedale Busacca di Scicli, per esempio, ha tutte le caratteristiche per essere trasformato in un piccolo Polo Geriatrico, soprattutto in considerazione dell’aumento della popolazione anziana e dei problemi di patologia cronico degenerative a cui sono soggetti e alle frequenti recidive di acuzie della malattia. Una comunità lontana da grandi centri urbani trova risposte in strutture come queste.

L’Ospedale è cosa ben diversa dalla Casa della Salute o del PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) come quella che si vuole istituire a Scicli al posto dell’Ospedale Busacca.

Rispettosi comunque delle proposte politiche diverse dalle nostre confidiamo nel detto “ai posteri l’ardua sentenza”.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it