Chiaramonte, l’ex sindaco Gurrieri presenta ricorso contro il dissesto finanziario

L’ex sindaco di Chiaramonte Gulfi Sebastiano Gurrieri ha presentato ricorso al Tar contro la dichiarazione di dissesto finanziario. L’ex primo cittadino, in carica fino a giugno 2021, contesta la delibera di giunta che ha presentato al consiglio comunale la relazione della dirigente del settore finanziario dell’ente, Samantha Agosta. Essa certificava un disavanzo di 8.761.184,47 euro (approvato anche dai revisori dei conti) e un debito verso 87 fornitori e creditori per un ammontare complessivo di 3.890.000. Tale relazione ha poi portato il consiglio comunale alla proclamazione del dissesto, avvenuta il 15 settembre scorso.

I consiglieri di opposizione, con il capogruppo Gaetano Iacono non hanno votato la dichiarazione di dissesto e, pur in presenza della difficile situazione finanziaria, hanno sostenuto in aula che il dissesto poteva essere evitato scegliendo la strada del “piano di riequilibrio”.

Il ricorso affidato all’avvocato Santi Pappalardo. La relazione tecnica è di Angelo Fraschilla

L’ex sindaco ha presentato una relazione redatta da un commercialista, Angelo Fraschilla e ha affidato le proprie ragioni all’avvocato amministrativista Santi Pappalardo, del foro di Catania. Il ricorso è stato notificato lo scorso 20 novembre.

Che succederà adesso?

Ora il Tribunale amministrativo regionale dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta e se concedere la sospensiva, come chiesto dai ricorrenti.

“Abbiamo ricevuto il ricorso al Tar – spiega l’assessore al Bilancio di Chiaramonte, Salvatore Nicosia – i nostri uffici ed i nostri consulenti lo stanno esaminando. Assumeremo le decisioni necessarie per costituirci davanti al Tar. Nessuno di noi voleva arrivare al dissesto, ma i numeri certificati dagli uffici ci hanno condotto ad una decisione inevitabile”.

Intanto, a Chiaramonte Gulfi, a distanza di due mesi e mezzo dalla proclamazione del dissesto, si attende ancora la nomina dell’organismo straordinario di liquidazione che dovrà gestire il quinquennio del dissesto. La commissione, nominata su proposta del ministro dell’Interno, sarà composta da tre membri. Con il dissesto, si crea una discontinuità con i bilanci precedenti. Il comune dovrà pagare i propri debiti e spetterà all’Organismo straordinario di liquidazione contrattare le migliori condizioni possibili con i creditori.

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