BENEFICI PREVIDENZIALI PER CHI HA LAVORATO ESPOSTO ALL’AMIANTO

Sono decine e decine i lavoratori che, in provincia di Ragusa, lavorano o hanno lavorato in ambienti ad alta concentrazione d’amianto, la pericolosissima sostanza cancerogena al centro di numerose cronache nazionali e locali che raccontano di terribili tumori o morti da essa causati a chi svolgeva il suo lavoro inconsapevole del rischio. Una triste realtà quella della polvere della morte, che non lascia scampo e che è presente in numerosissimi cantieri sparsi in tutta Italia. Fondamentali l’informazione e la prevenzione, ma cosa si può fare per chi ha già inalato la sostanza nociva e ne ha ricavato danni significativi per la propria salute? L’on. Ragusa, membro dell’Assemblea Regionale Siciliana, chiede a gran voce il riconoscimento di benefici previdenziali derivanti dall’esposizione all’amianto dei lavoratori della provincia di Ragusa, sottolineando l’importanza del rispetto dei loro diritti, che vengono spesso ignorati.

«Bisogna subito attivarsi e collaborare con tutti gli enti competenti in materia – sostiene Ragusa – , dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione Sicilia, all’Inail provinciale, regionale e nazionale, all’Inps provinciale, regionale e nazionale, all’Ispettorato del lavoro, affinché i lavoratori della provincia di Ragusa siano tutelati sotto il profilo previdenziale col riconoscimento di questo diritto. L’intervento ministeriale – prosegue l’On. Ragusa – riguarda solamente quindici siti escludendo la Sicilia, il mancato riconoscimento sta portando ad una proliferazione di azioni legali nei confronti degli Enti preposti, con la conseguenza di strascichi giuridici che rendono un miraggio il diritto e il riconoscimento economico dei lavoratori interessati. È doveroso eliminare questa discriminazione – conclude Ragusa – di cui sono oggetto i lavoratori siciliani, per ridare serenità e dignità a tutti quei lavoratori che hanno contribuito, attraverso la loro attività, alla crescita socio-economica della provincia di Ragusa».

 

 

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