ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA

La nostra nuova tappa del viaggio sulla corretta alimentazione è quella che concerne i nove mesi più importanti per una donna, quelli in cui si pongono le basi fondamentali per la salute futura di ogni bambino: la gravidanza. E’ proprio durante questo meraviglioso e lungo periodo che si può determinare e prevenire l’insorgere di malattie e parte di questa prevenzione, associata naturalmente all’astensione dal fumo e dagli alcolici, dipende proprio da cosa e da come si mangia.

La credenza, purtroppo ancora molto diffusa e sostenuta, è che in gravidanza bisogna mangiare quantità di cibo doppie perché, essendo in due, l’apporto deve essere raddoppiato. Nulla di più scorretto.

E’ fuori dubbio che una donna incinta abbia sicuramente un consumo di calorie più elevato, ma ciò non vuole che debba abbuffarsi o fare scorpacciate di cibo a tutte le ore.

Durante la gravidanza è essenziale assicurare alla madre non solo l’energia e i nutrienti necessari per mantenersi in buona salute, ma anche quelli necessari per consentire la formazione di nuovi

tessuti del feto e di riserve energetiche utili poi nel corso dell’allattamento.

Il nostro esperto in nutrizione la Dott.ssa Amato ha risposto alle nostre domande fornendoci preziose informazioni.

Quanto  l’alimentazione influisce sull’avere una buona gravidanza?

In gravidanza la nutrizione influenza sia la salute della madre (e i rischi di complicanze della gravidanza) sia la crescita e lo sviluppo del feto.

La salute della madre prima del concepimento è determinante per la salute del nascituro, infatti, almeno un mese prima dal concepimento, bisognerebbe assumere l’acido folico (fondamentale per “costruire nuove cellule”), la vitamina B12, soprattutto per i vegani ed i vegetariani (questa vitamina gioca un ruolo importante nella crescita e nello sviluppo del corpo. E’ importante per la produzione di cellule ematiche, per la funzione del sistema nervoso. Una sua carenza rischia “neural tube development”); importante è lo stato del ferro (che dovrebbe essere normale: tra 0.6 e 1.5 mg/ml di siero).

Ciò significa che anche lo stile di vita e le abitudini pre concepimento determinano i mesi della gravidanza e il dopo?

Assolutamente sì. Le donne già obese prima del concepimento potrebbero avere problemi ad allattare e sono più a rischio di diabete gestazionale e di ipertensione gestazionale.

Il diabete aumenta il rischio di difetti congeniti soprattutto al cuore ed al sistema nervoso centrale (non osservato nelle donne che prima del concepimento prendono vitamine).

Un peso alla nascita ottimale è influenzato dall’aumento di peso della madre.

Un aumento di peso insufficiente può risultare in una ridotta salute del feto ed aumentato rischio di parto prematuro.

Un aumento di peso eccessivo influenza la crescita del bambino e la sua adiposità ed il rischio di obesità futura, inoltre, aumenta il rischio di mantenere un peso eccessivo anche dopo il parto.

Consigli per le future mamme?

–           Le scelte dietetiche della donna in gravidanza devono supportare gli aumentati fabbisogni nutritivi. Aumentano i fabbisogni di: ferro, calcio, acido folico e vit. B12.

–           Bere e consumare fibra ed assumere fonti di acidi grassi essenziali (omega-3 e omega-6).

–           L’alcol, che causa numerosi effetti negativi sul feto, andrebbe evitato completamente durante la gravidanza, così come il fumo e le droghe.

–           Per combattere nausee e vomito spesso è di aiuto mangiare porzioni più piccole e aumentare la frequenza dei pasti, evitando cibi dall’odore forte e bevendo adeguate quantità di liquidi.

–           La costipazione è un altro fenomeno comune e può essere aggravata con supplementi eccessivi di ferro. Può aiutare l’esercizio fisico e l’assunzione di liquidi

Dunque è possibile fare attività fisica in gravidanza?

A meno che il medico non lo sconsigli, l’esercizio  fisico, moderato e adatto alla condizioni della gestante, oltre a dare un generale benessere psico-fisico, previene l’eccessivo aumento di peso e predispone ad un parto più veloce. Oltretutto riduce il rischio di diabete gestazionale che colpisce circa il 4% delle gravide.

Le complicazioni associate a questa condizione sono: rischio di macrosomia (peso alla nascita >4 kg, complicazione più comune), iperbilirubinemia, ipoglicemia e eritremia.

E’ importante monitorare la glicemia e seguire le indicazioni dietetiche per i diabetici (riduzione degli zuccheri semplici).

Per concludere è importante ricordare che per prevenire il rischio di Toxoplasmosi (infezione che, se si verifica in donne non immuni nei primi stadi di gravidanza, può provocare danni al feto) attraverso l’ingestione di alimenti contaminati, è opportuno evitare il consumo di carne cruda o poco cotta, di verdure crude non sufficientemente lavate. In generale comunque, al fine di prevenire

eventuali infezioni alimentari (per esempio salmonellosi ecc.), è sempre buona norma consumare uova, carne, pesce ben cotti. Un rischio da non sottovalutare è la contaminazione crociata degli alimenti (per esempio: verdure non lavate a contatto con altri cibi ecc.). Ciò non significa cadere nella psicosi da igiene o nella esagerazione.

Nel prossimo step del nostro viaggio sull’alimentazione, l’allattamento al seno..

 

 

 

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