Più medici in servizio alle guardie mediche di Vittoria, Scoglitti e Pozzallo. Con la delibera n.1569 approvata oggi, l’ASP di Ragusa ha deciso di potenziare il servizio di continuità assistenziale nel versante ipparino e nella città di Pozzallo. In risposta alle disponibilità pervenute da parte dei medici, l’Azienda ha conferito 19 incarichi a tempo determinato, […]
A Modica “papà ha sparato a mamma e ha ucciso anche parte di me”. Giornata violenza sulle donne. Il racconto di Francesca
25 Nov 2022 08:05
«Quel giorno ero con mamma – racconta Francesca al Corriere della Sera – Ci siamo fermati a fare benzina nella piazza del paese e io ero stretta a lei quando è comparso mio padre. Imbracciava il suo fucile da caccia e mi ha vista ma non per questo si è fermato. Si è avvicinato e ha fatto fuoco due volte: un colpo al cuore e uno al collo. Mamma è caduta. Io mi sono buttata su di lei, disperata. Ho rimosso il rumore degli spari ma ho negli occhi tutto quel sangue… Poi qualcuno mi ha presa e mi ha trascinata via. Avevo cinque anni e a cinque anni ancora non sai bene che cos’è la morte, ma io ho avuto chiaro fin dal primo istante che mia mamma non c’era più». È stato il 24 settembre del 1973, a Modica. Lia Rizzone Favacchio aveva chiesto la separazione dal marito e aveva «osato» ricostruire la sua vita lontano da lui, assieme alle sue due bambine. A distanza di 49 anni Francesca – la bambina che la vide morire – torna con la mente indietro.
«Una parte di me è morta quel giorno assieme a lei… – racconta ancora alla giornalista Fasano – Non sono stata una bambina spensierata ma col tempo ho riparato, e se oggi dovessi parlare a un’orfana di femminicidio come me, mi sentirei di darle speranza perché adesso si può fare molto. Ci sono strumenti, aiuti, associazioni. Quella bambina invece ha dovuto cavarsela da sola».
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