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“LA CHIAVE DI VOLTA”: L’IRONIA E LO STUPORE DI CIO’ CHE NON E’ COME APPARE
21 Gen 2011 22:26
Sono in corso a Modica le riprese del cortometraggio “La chiave di volta”, risultato finale del corso per “Macchinisti scenografi e del set cinematografico” organizzato dalla Coop. Logos di Comiso. Il corso ha visto impegnati da luglio 2010 diversi ragazzi e ragazze della provincia di Ragusa, ideatori e realizzatori del corto in oggetto. Tra i partecipanti: Alessandra Cultrera (costumi e trucco), Simona Di Rosa (scenografa), Simona Cannata (addetta alle musiche e Backstage), Giuseppina Vivera (attrice), Piero Gurrieri (attore), Nausica Zocco (segretaria di edizione). Tra i coordinatori ed esperti cinematografici: Tiziana Spadaro (Regia), Andrea Di Falco (Regia), Davide Alescio (Dir. Fotografia e capo macchinisti), Saverio Nicastro (Dir. Produzione), Peppe Busacca (Scenografia).
Diversi gli attori selezionati: tra questi, Germano Martorana, il piccolo Federico Cavallo, MariaChiara Adamo, Sabrina Bonomo, Katya Giunta, Vincenzo Belviglio, alcuni elementi della Banda della città di Modica e dei “Portatori di S. Giorgio”. La storia è semplicemente geniale… In una chiesetta di campagna di un piccolo paese siciliano di provincia, la statua di un santo, che non si vede mai, nel giorno della sua festa, ascolta le richieste più disparate dei fedeli. Il santo ad alta voce si lamenta di non potere comunicare con loro.
Portato in giro per le vie del paese, scopre di riuscire a parlare con un bambino. Una banda accompagna la processione intonando una straziante litania. Il santo è sorpreso perché finalmente c’è qualcuno che lo ascolta e si commuove, ma uno scontro tra lui e una chiave di volta, posta in prossimità di un passaggio coperto di uno stretto vicolo, interrompe la processione. I suonatori spezzano il ritmo lento con delle variazioni musicali e con dei movimenti improvvisi apparentemente senza senso.
Tutti osservano il santo caduto e abbandonano la processione. Restano il prete, quattro donne che reggono la portantina e un suonatore di tromba che torna a intonare il tema iniziale della litania. Tutto ritorna lento, in una dissolvenza in cui si scopre che sulla portantina non c’è nulla. (Nausica Zocco)
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