Il futuro dei malati psichiatrici nel lungometraggio “Primula rossa”. Proiezione mercoledì prossimo alla Domus S. Petri a Modica

Il lavoro del regista Franco Jannuzzi, presente alla proiezione, sarà visibile con inizio alle 19.45 di mercoledì 26 giugno. Ispirato a storie vere scritte e lette in scena dallo psichiatra Angelo Righetti, accompagnerà nella conoscenza della recente storia italiana: dagli anni di piombo alla rivoluzione culturale che ha portato alla promulgazione della legge Basaglia, alla profonda crisi umana degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG).

Le nuove strade per i malati psichiatrici.

Il film mostra come Ezio, nella fiction Ennio (Salvatore Arena), e le altre persone internate in OPG trovino una possibilità di comunicazione con Lucio (Davide Coco), lo psichiatra che incarna la volontà di ricercare strade nuove, perché l’umanità, se autentica, può oltrepassare qualunque differenza, ogni confine e ogni distanza. Un progetto comune e duraturo di vita liberata diviene possibile soltanto quando si costruiscono progetti economico-sociali altri, caldi, inclusivi, generativi, che lottano le mafie e che scelgono come testate d’angolo le persone più escluse.

E’ accaduto all’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) con un programma di welfare comunitario.

 
Con il lungometraggio “Primula rossa” si fa riferimento al programma di welfare comunitario, “Luce è libertà”, applicato che ha permesso di liberare in soli due anni sessanta persone dall’ospedale messinese tra cui lo stesso Ezio Rossi, attraverso progetti personalizzati di espansione delle libertà individuali. Molti ex-internati hanno partecipato a vario titolo alla realizzazione del film.

A promuovere l’evento sono il Comune di Modica, il Dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Ragusa, la Caritas diocesana e le associazioni impegnate sul campo quali Anfass, Piccoli Fratelli, Villaggio del Magnificat e Casa don Puglisi. L’intenzione è quella di avviare una riflessione sul tema della salute mentale e un’attenzione a tutte le forme inclusive che permettono dignità alle persone e fanno crescere la nostra comunità come più giusta e fraterna. L’evento si inserisce anche nella festa di San Pietro che diventa così attenzione concreta a quello sguardo che fa rialzare suggerito dalla statua dell’Apostolo che guarisce il paralitico.

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