I segreti per scegliere il pesce fresco Senza inganni tra etichette, branchie, colori e gusci

Bastano poche mosse per poter portare in tavola pesce di qualita’, evitare le frodi e allo stesso tempo rilanciare i consumi. Nella “Giornata nazionale del pesce italiano” non poteva mancare il vademecum stilato dalla Coldiretti, che suggerisce innanzitutto di optare, dove possibile, per acquisti direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del prodotto, verificando anche sul bancone l’etichetta che per legge deve prevedere la zona di pesca.

Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).

Controllare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Per molluschi e mitili, e’ essenziale che il guscio sia chiuso, mentre per i gamberi serve verificare che non abbiano la testa annerita.

Meglio non scegliere i pesci gia’ mutilati della testa e delle pinne per evitare che vengano spacciati pesci per altri. Per quanto riguarda il pesce congelato, infine, segnala la Coldiretti, c’e’ l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento e’ accompagnata dalla designazione ‘decongelato’.

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