SPETTACOLO TEATRALE “CENERENTOLA E IL PRINCIPE AZZURRO” DELLA COMPAGNIA TEATRALE “GLI ALTRI”

In una notte estiva, nella suggestiva cornice del Castello di Donnafugata, si è tenuto lo spettacolo teatrale “Cenerentola e il Principe Azzurro”, a cura della compagnia teatrale “Gli altri”, terzo appuntamento della prima edizione di “Handy Pride – Per i diritti delle persone disabili”.

Un tripudio di emozioni e di sorrisi dedicati all’arte, ma soprattutto una manifestazione rivolta a fare riflettere, e conoscere fino in fondo le tematiche inerenti il mondo della disabilità, affinché si raggiunga l’effettiva attuazione dei Diritti sulla Disabilità. Infatti ad intervallare l’esilarante commedia teatrale è stata la lettura, da parte del regista Gianni Battaglia, degli articoli della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone Disabili, con i testi forniti da Carmelo Comisi, Presidente ed esperto dei diritti civili dei disabili. Con l’enfasi che contraddistingue il regista, il pubblico ha potuto ascoltare alcuni punti della convenzione, che principalmente riguardano il diritto di accessibilità in ogni luogo. Non è possibile che ancora oggi si possa concepire un edificio, sia pubblico che privato, non progettando almeno un bagno per disabili, oppure senza una rampa di accesso, con pendenza inferiore, o al massimo uguale all’8%. Chi ha in mano gli strumenti della progettazione deve far sì che in qualsiasi locale sia permesso l’ingresso a tutti, con attenzione alle pari opportunità ed alla necessità di favorire la partecipazione e l’inclusione nel tessuto sociale per tutti i cittadini.

Cenerentola e il Principe Azzurro, del regista Gianni Randazzo, è una favola sui generis, dove si intrecciano le storie di alcune delle fiabe più note, come per esempio Cenerentola, Biancaneve e Pinocchio. Infatti l’opera di Cenerentola, si apre con l’ingresso sul palco di una voce narrante, “il grillo parlante di Pinocchio”, (Filippo Vitale), che presenta la serata e ci conduce nella storia della moderna Cenerentola, (Angela Stallone), una ragazza che si ribella all’uomo accentratore, però nello stesso tempo vuole innamorarsi. Ma le sorellastre Anastasia (Silvia La Marca), e Genoveffa (Elisa Zago), insieme alla Matrigna (Francesca Randazzo), con cattiveria e arroganza maltrattano Cenerentola, quasi come nella favola originale. La presenza nella scenografia dello specchio (Alessandro Cirica) è parte integrante della scena. Per andare al ballo dal Principe Azzurro Cenerentola chiede aiuto alla Fata Smemorina (Ivana Cirignotta), una fata strana perché viene chiamata per praticare una magia, ma in realtà non combina nulla. Si presenta con un accento francese che coinvolge e che fa dimenticare la vera missione, è la persona che sta più vicina a Cenerentola, sostenendola; poi chiama anche la Fata Turchina (Cinzia Lopez), che è una fata buona appartiene alla favola di Pinocchio, che comportandosi da mamma, ha come obiettivo vestire Cenerentola e trovare una soluzione. Anche lei cade in tentazione e ha delle debolezze di fronte al grillo e lo specchio alludendo a un’ipotetica storia. Poi c’è la strega Grimilde, (Tina Schembari), la strega malefica di Biancaneve, che però non pratica solo malefici, ma riesce a far evadere Cenerentola dalla quotidianità. Alla festa Cenerentola riesce a ballare col Principe, e tutto sembra andare per il verso giusto, fin quando, il giorno dopo, a casa della matrigna di Cenerentola si presenta il principe con una scarpetta. Ma non appena fa il suo ingresso sulla scena, il Principe si dimostra essere un buzzurro, e Cenerentola si vede costretta a mandarlo via. Sconsolata e delusa coccola il suo gattino, e quando vede la fata Smemorina le chiede, per consolarsi, di trasformare l’unico essere vivente che le sia affezionato seriamente, il suo gatto, in un vero principe azzurro! Ma, uscendo infine dalla scena la fata le ricorda che il gatto, proprio per volere della stessa Cenerentola era stato castrato!!

Un finale insolito per una favola esilarante, moderna e coinvolgente, che contribuisce ad una giusta causa, quella per i diritti delle persone disabili.

 

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