Un atto normativo oramai obsoleto. Approvato nel lontano 1992 (due anni dopo l’arrivo della legge 142/1990 che disciplinava l’ordinamento delle autonomie locali), per lo Statuto comunale di Modica è arrivato il momento di voltare pagina. Di adeguarlo con i tempi dopo una prima modifica che risale al 2005. Tempi moderni, più snelli per enti che vogliono darsi uno strumento di auto-organizzazione agile, aperto e capace di adeguarsi ai tempi di oggi.
A chiedere che l’argomento venisse portato in aula sono stati alcuni consiglieri comunali, nello specifico della DC. Lo strumento viene considerato obsoleto e non in linea con i tempi. Non si esclude che a lavorare sul nuovo strumento oltre che i componenti delle commissioni consiliari competenti possa esserci anche un tavolo tecnico, naturalmente da istituire con la condivisione di tutti, capace di lavorare ad uno strumento moderno, agile, capace di interpretare in pieno i principi della Costituzione italiana. Tenendo conto che si dovrà “costruire” un documento chiamato a regolare l’organizzazione, il decentramento, i rapporti con altri enti, l’ordinamento degli uffici e dei servizi pubblici, la partecipazione popolare e l’accesso dei cittadini alla cosa pubblica.
“E’ importante pensare ad un suo completo rinnovamento, stante la sua importanza per la vita del Comune. Ringraziamo il Presidente del consiglio per aver inserito il punto all’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile, il sindaco, il segretario comunale, le commissioni e tutte le figure che lavoreranno affinché il Comune venga dotato di questo strumento fondamentale per un corretto svolgimento dell’attività amministrativa dell’ente – scrivono i consiglieri dello scudocrociato – siamo fiduciosi che questo importante progetto si realizzerà al meglio e nel minor tempo possibile. In questo modo potremo disporre di uno statuto aggiornato che disciplini l’organizzazione e il funzionamento dell’apparato comunale”.