E’ quanto sottolinea in un messaggio il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, il sacerdote Giorgio Occhipinti, il quale chiarisce che “vivremo questa Giornata con la gioia di vivere, la consapevolezza di essere coscienza dei bisogni degli altri e, sempre, predisposizione al bene. Il nostro è un volontariato particolare, perché ciò che doniamo, cioè il nostro tempo, ci viene restituito tramite il dono del tempo di qualcun altro. E anche la “restituzione” è un fatto di profondo significato. Perché scopriamo che tutti noi abbiamo tantissimo da poter donare agli altri, e spesso non ne siamo consapevoli. E c’è di più. La socialità, che si crea nel rapporto umano e la parità sono i valori del tempo, perché un’ora data ha lo stesso valore per tutti indipendentemente dal tipo di prestazione, un’ora data è semplicemente un’ora di vita”.
“Ed è appunto il dono – continua don Occhipinti – il senso primo e ultimo del volontariato. Volontariato equivale a dono. Bisogna farlo con cuore puro. Senza interessi e senza inutili passerelle, proprio per rendere sempre più efficace il proprio dono. Se il volontariato si trasforma in una sorta di mestiere, perde tutto il suo significato. Per questo, la Giornata del 5 dicembre è, a mio parere, un modo valido per ricordare la gratuità e la libertà dell’impegno dei volontari. Operare per il bene comune e per la promozione della cultura della solidarietà. In riferimento al dono, ho scelto come simbolo dedicato ai volontari un “cuore” formato da due mani che si stringono e indicano a tutte le associazioni l’importanza di servire in unità. A tutti i carissimi volontari della nostra Diocesi di Ragusa, e non solo, rivolgo un particolare ringraziamento per il prezioso servizio nei confronti di coloro che portano il peso della fragilità”.