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A Ragusa è rimasto un solo ispettore del lavoro

Il suo soprannome ricalca una leggenda: Highlander.

Perché, come nella trama del celebre film, alla fine è rimasto soltanto lui. Solo che in questo caso non si parla di immortali, ma dell’unico ispettore del lavoro rimasto nella sede di viale Sicilia a Ragusa. Uno per tutta la provincia.

Ne è rimasto uno soltanto a controllare le circa 38mila aziende del territorio. La vergogna nella vergogna di avere 63 ispettori del lavoro in tutta l’Isola.
L’autonomia diventata zavorra.
A rivelare il numero è stato Francesco Lucchesi, dirigente della Cgil, in un’intervista a Repubblica Palermo pubblicata due giorni fa nell’ambito di un ampio servizio sull’argomento. “Il blocco del turn over ha impedito nuove assunzioni – ha spiegato, tra l’altro, Lucchesi -. L’autonomia che la Regione ha in materia si è rivelata non un vantaggio, ma una zavorra. E il parlamento regionale non ha mai inteso affrontare la questione.”

Triste e incredibile realtà


Il dirigente spiega che “i controlli in Sicilia non sono materialmente possibili. Anche perché un’attività ispettiva non si esaurisce in una semplice visita: tocca fare attività istruttoria, verifiche, eventuali nuovi controlli. Con soli 63 ispettori su 360mila aziende, come si fa? A Ragusa, uno dei principali poli serricoli d’Italia, ce n’è uno solo, a Palermo, quattro.”

Ragusa, rischio alto di incidenti


Ragusa è risultata nel 2021 tra le province italiane con il maggiore numero di incidenti sul lavoro in proporzione alla percentuale di popolazione lavorativa, secondo l’analisi dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, con un incidenza di mortalità di 62,1 (Im=Indice incidenza medio pari a 62,1 morti ogni milione di lavoratori).