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Variante al PRG, Iurato: “Non c’è la volontà politica di evitare una nuova colata di cemento”

Variante al Prg, la realizzazione di undici strutture alberghiere, di cui una ammessa con riserva, in verde agricolo continua a fare discutere. “Sembra che la politica – sottolinea il consigliere comunale di Ragusa Prossima, Gianni Iurato, che per primo ha posto la questione – si sia svegliata e, nonostante ci troviamo in pieno agosto, tutti, o quasi, abbiano voluto partecipare alle riflessioni poste su una questione che, secondo me, merita la massima attenzione. Stiamo parlando di un atto destinato a modificare, ulteriormente, la percentuale di consumo di suolo del nostro territorio. In particolare, la Giunta municipale, il sindaco Giuseppe Cassì in testa, ha risposto in maniera negativa al mio invito di ritirare l’atto, adducendo il pretesto che, se così fosse, si correrebbe il rischio di incorrere nel reato di abuso d’ufficio visto che, tra l’altro, stiamo parlando di un atto avviato da dieci anni e che lo stesso, ormai, sta per completare il suo percorso burocratico”.

Il consigliere Iurato, in proposito, spiega il proprio punto di vista: “Non ci sarebbe, secondo me, alcun abuso in proposito. E questo, perché, la proposta del ritiro dell’atto avverrebbe prima che sia votata la variante al Piano regolatore generale. E, quindi, prima che siano rilasciate le concessioni edilizie. Aggiungo, comunque, perché nessuno è in possesso della verità assoluta, che permanendo il dubbio, se c’è la volontà politica di risparmiare questa ulteriore colata di cemento alla città, prima che l’atto possa essere esitato dal Consiglio comunale, l’amministrazione cittadina potrebbe chiedere un parere pro-veritate a una terna di legali. Ciò per verificare se davvero il ritiro potrebbe causare un eventuale danno erariale di rivalsa. Questo è quello che penso sulla delicata questione. Ovviamente, il tutto nel pieno interesse del futuro della nostra città e della complessiva visione urbanistica di cui dovremmo dotare la stessa”.

“Dobbiamo porci un semplice interrogativo – continua Iurato – e cioè a chi interessa tentare il tutto per tutto pur di non far passare questo scempio? Ritengo che ci siano ancora le condizioni per potere intervenire senza alcun danno per il Comune ma, soprattutto, evitando che tutto ciò vada a incidere sul verde agricolo della nostra città”. E Iurato prosegue: “Tuttavia, al di là del fatto meramente giuridico, il sindaco Cassì, visto che lo stesso ha dichiarato di essere convinto che la sua Giunta non poteva fare altro se non trasmettere l’atto in Consiglio, non appena lo stesso approderà in aula, nella qualità di capo della maggioranza, cosa dirà di fare ai suoi consiglieri, che cosa “consiglierà” di votare in aula? Visto che non ritira l’atto per questioni di carattere tecnico, il sindaco non ha l’opportunità di riparare agli atti incoscienti dei suoi predecessori attraverso una presa di posizione netta della sua maggioranza? In caso contrario, la scelta politica, al di là dei tecnicismi burocratici, sarebbe netta. E la città ne dovrebbe prendere atto. Lo ripeto. L’ultima parola spetta al Consiglio. E l’aula è formata da opposizione e maggioranza. Vedremo, dunque, quale sarà la scelta politica della maggioranza che si orienta sulla base delle indicazioni che arrivano dal proprio capo, cioè il sindaco Cassì. Il quale, in questo modo, avrebbe l’opportunità di riparare ad assurde e discutibili scelte urbanistiche degli ultimi due sindaci non più in carica. O il fatto che l’Amministrazione comunale, nel nuovo schema di Prg appena approvato, abbia già calato negli elaborati la presenza degli undici alberghi, e tutto ciò prima del voto del Consiglio, è una decisione da leggere come se già Sagunto fosse stata espugnata?”.