TURCHIA. UN ESEMPIO DI LABORIOSITA’ , INTEGRITA’ RELIGIOSA ED AMORE VERSO IL PROSSIMO

Durante il nostro breve viaggio in Turchia  in compagnia del Console Generale  di Turchia in Sicilia Domenico Romeo, abbiamo  avuto il piacere di conoscere  Mr. Hanefi AYDIN  un uomo, che oggi  rappresenta in Turchia, attraverso le sue società un primario imprenditore. Non ci ha colpito la sua squisita accoglienza e  disponibilità nel riceverci nella sua azienda di  Turgutlu- Manisa , perche ben sappiamo  il rispetto che tutti i turchi hanno verso i loro ospiti, bensì ci ha sorpreso  il suo sorriso e la semplicità della persona  che avevamo di fronte che  nell’ intrattenerci e parlando delle sue origini, della sua  famiglia ci ha fatto anche conoscere l’amore  che lo anima verso il prossimo e gli animali.  Infatti  con l’ausilio  di un suo collaboratore,  dopo avere bevuto il thè  ha voluto mostrarci  con modesto,  ma allo stesso tempo,  grande orgoglio,  una parte del suo giardino adiacente la palazzina  uffici, dove eravamo stati ricevuti.  Immediatamente nel giardino, abbiamo constatato l’accoglienza di una mamma gatta che lasciati i suoi  piccoli gattini è andata  subito a fare le fusa al suo padrone, che con altrettanto amore l’ha accarezzata. 

Ci  siamo  diretti verso un enorme acquario naturale ( 12 metri x 5) scavato sul terreno  dove sgorgava   uno fontana  che immetteva  un considerevole flusso di acqua  ed all’interno dello stesso era collocata un  pompa di riciclo che manteneva continuamente l’acqua limpida e pulita,  anche se all’interno vi erano diverse  vegetazioni  acquatiche che nascondevano un po’ il fondale.  Una volta sul ciglio ci ha mostrato l’enormità di pesci d’acqua dolce, di diverse dimensioni  e colori,  che vi erano all’interno , cercando nello stesso tempo di individuarne qualcuno di grosse dimensioni per mostracelo come  esempio.   Come se lui conoscesse  tutti  gli occupanti ci diceva  che si trattava  di centinaia di pesci che vivevano  in questo incontaminato  ambiente e ci indicava  un cartello, ovviamente scritto in turco, dove era  scritto “divieto di pescare”  IL suo accompagnatore e traduttore  con perfetto tempismo ci traduceva  tutto e spesso inseriva dei suoi commenti  ( in positivo e molto rispettosi  verso il suo datore di lavoro) per farci capire meglio il carattere e l’integrità morale di questo  uomo, oggi  di 67 anni, ma che aveva iniziato a lavorare a solo 12 anni nelle cave di pietra come semplice  operario, che successivamente aveva acquistato delle macchine per la lavorazione della pietra  e  che oggi  ha diverse aziende dislocate in tutta la Turchia  che operano in diversi settori, dalle costruzioni stradali, alle cave di pietra  ed alla sua lavorazione  quale materiale  di addobbo di giardini,  rivestimenti murali,  e  produzione di materiale per le costruzioni. Intanto sempre passeggiando nel giardino, ci faceva notare la diversità di alberi da frutto che in esso vi erano coltivate, pesche,  ciligie, albicocche,  arancie, mandarini,  uva,   olive ed altri alberi ornamentali dove  appollaiati vi erano un gran numero di uccelli, oche, galline,  pavoni  etc, che non sembrano affatto avere paura della nostra presenza,   anzi continuavano ad emettere i propri  suoni che non disturbano affatto il nostro colloquio.

Dentro questo giardino,  che non risultava recintato,  insisteva un ampia casa con finestre e porte aperte, dove  notavamo  esserci delle  persone all’interno  che,  al nostro passaggio,   mostravano un grande  senso di rispetto  ma di altrettanto amicizia verso  la persona che  ci precedeva.   Senza che noi chiedessimo nulla, il  nostro  accompagnatore ci ha detto che questa costruzione, con all’interno una cucina, dei tavoli, sedie , frigorifero pieni di viveri,  divani e quanto altro di arredo,  era lasciata dal Sig Aydin,  sempre aperta   e disponibile  da  usufruire, non solo dai suoi lavoratori, ma anche da qualsiasi altra persona ,anche estranea, che passando per quella  contrada  ne potesse avere bisogno. Gli stessi potevano  usufruire di tutto quanto si trovava all’interno del giardino, senza che nessuno mai  ne approfittasse. Non esistevano cancelli nè mura di recinzione  e pertanto la zona era accessibile a qualsiasi viaggiatore.

In questo momento abbiamo realmente capito  il tipo di persona che avevamo di fronte e lasciamo  ai lettori  le deduzioni del caso.  Ritornando dentro gli uffici ha voluto presentarci, sempre con lo stesso orgoglio,  le sue 2 figlie ed i suoi più stretti collaboratori. Ognuno di questi nel riceverci nelle proprie stanze, alzandosi  immediatamente in piedi in senso di rispetto,  ci davano il benvenuto.  Quello che ci ha ulteriormente  colpito è stato il rispetto non solo degli impiegati verso il Sig. Aydin  ma, in particolar modo, delle  figlie che gestivano materialmente l’azienda e che vestivano abiti e copertura del capo,  rispondenti  alla religione islamica musulmana che osservavano.  Uscendo dai loro uffici, il nostro accompagnatore e traduttore,  ci diceva che la famiglia del Signor Aydin  è una  famiglia ( non solo quella strettamente del Sig. Aydin ma anche dei fratelli, cugini etc  molto unita  e conosciuta nella zona  perchè  molto laboriosi  ed osservanti  della loro religione islamica. Il figlio del Sig. Aydin ,  titolare anche lui di altre nuove e moderne aziende  operanti nel settore  agricolo e delle lavorazione delle olive,  ha rivestito  degli incarichi di prestigio all’interno del partito del Primo Ministro Erdogan

Assieme al Console Romeo abbiamo avuto modo  di assistere, nel breve tempo di circa 30 minuti, ad una lezione  di  coerenza   religiosa e di  conseguente  integrità morale ed amore verso il prossimo.  Da cattolici, quali entrambi siamo, non sappiamo quante persone osservanti della nostra stessa fede religiosa  oggi mettono in pratica allo stesso il loro  vivere quotidiano