TRACCIABILITA’ DEI RIFIUTI, IL SISTRI NON SARA’ PIU’ ATTIVATO

L’art. 6 del decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011 prevede la soppressione del Sistri. Pertanto, l’entrata in vigore dell’operatività del sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti, prevista dal primo settembre per gli autotrasportatori e per le imprese produttrici di rifiuti con più di cinquecento dipendenti, non sarà attuata.

Le imprese dovranno continuare ad attuare le precedenti disposizioni legislative relative al registro di carico e scarico e formulario. “La notizia ha colto di sorpresa tutti, compreso il ministero dell’Ambiente, che poco prima aveva confermato la partenza del Sistri per il primo gruppo di aziende obbligate – dice il segretario provinciale della Cna Ragusa, Giovanni Brancati, che giudica in maniera positiva la misura – il decreto legge è in fase di discussione al Senato e per la certezza della cancellazione del nuovo sistema sarà necessario attendere la conclusione dell’iter parlamentare. Tuttavia sono possibili ulteriori clamorose modifiche”.

“Così come è articolato, il Sistri – aggiunge Brancati – oltre a essere inefficace a combattere le ecomafie, carica le imprese di ulteriori oneri burocratici ed economici”. Le diverse proroghe dell’avvio, del resto, si sono rese necessarie a causa dei ritardi nella distribuzione dei dispositivi, della farraginosità delle procedure e delle gravi lacune tecniche riscontrate. L’ultimo rinvio, successivo al click day dell’11 maggio voluto dalle associazioni di categoria, era stato determinato, come si ricorderà, dalla scarsa capacità di tenuta del sistema.

“A questo punto, auspichiamo che non ci siano ripensamenti rispetto all’abrogazione del Sistri – sottolinea ancora il segretario Brancati – e si realizzi, come la Cna propone da tempo, un sistema di tracciabilità sostenibile dalle imprese che non produca costi aggiuntivi e sia improntato a criteri di semplicità e razionalità, insomma uno strumento che consenta di contrastare sul serio i traffici illeciti dei rifiuti”.

La Cna, intanto, sta mettendo a punto un’azione finalizzata alla restituzione dei contributi finora versati dalle imprese per l’iscrizione al Sistri. “La soppressione del sistema – conclude Brancati – dimostra che era giusta la nostra segnalazione dell’impraticabilità dell’impianto del Sistri. Prima di ripartire, però, si azzerino i conti”.