Subire e stare zitti a volte è il peggiore male. Peggiore di quello subìto dopo essere stati oggetto di “attenzione” da parte di ignoti malviventi. Ci vuole coraggio a denunciare un atto intimidatorio, una estorsione. E ci vuole coraggio nel raccontare cosa la vittima ha subito e come ignoti hanno deciso, senza scrupoli e senza remore, di “visitare” la sua abitazione.
Concittadini e non che possono essere, indifferentemente, vittime di balordi e di malviventi capaci a tutto. “Stanotte ho subito un furto nella mia abitazione a Scicli – ha postato su fb – hanno distrutto e fatto scempio, portato via cose a me care. Sono certamente persone organizzate, attrezzate per rompere e scardinare, credo siano entrati arrampicandosi dal balcone. Ho sempre pensato che Scicli fosse una città sicura. Ora non lo penso più. Volevo dirvi di fare attenzione”.
Anni fa tali azioni delittuose erano di routine, ben collaudati. I ladri acrobati salivano arrampicandosi per i canali di scolo delle acque piovane e da qui arrivavano agli appartamenti. Un modus operandi che è stato collaudato in più occasioni. Nel caso del furto nell’abitazione della signora sciclitana è stato utilizzato questo sistema per accedere all’appartamento? Interrogativo logico. Certo entrare, fare razzia di quanto trovato ed andare via lasciando il parapiglia è da shock. Shock per chi ha subito il furto, shock per chi potenzialmente potrebbe rimanere vittima dell’accesso delinquenziale.