PRIME REAZIONI ALLA ROTTURA TRA L’MPA E IL SINDACO DIPASQUALE

In merito alla decisione del sindaco Dipasquale di concludere definitivamente l’esperienza amministrativa condotta fino a questo momento con il Movimento per l’Autonomia dopo aver sentito l’esito dell’incontro che i vertici del movimento hanno tenuto a Ragusa assieme al Governatore Lombardo, interviene il capogruppo del Pdl al Consiglio Comunale, Fabrizio Ilardo: “Ritengo che il primo cittadino abbia scelto bene. Secondo me – spiega Ilardo – il fondatore del movimento autonomista, nonostante professi l’autonomia locale, è vittima del ricatto politico del Partito Democratico. Lombardo, a Palermo, è ostaggio del Pd che a Ragusa ha tutto l’interesse che il Pdl abbia il minor numero di alleati possibili. Il pericolo di cadere dalla poltrona di Presidente della Regione con una spallata del centrosinistra rende Lombardo, come ho detto prima, ostaggio del Pd che, nonostante sia fuori dal Polo della Nazione, è in grado di condizionare le sue decisioni politiche”.

“Le divergenze politiche di cui si parla nel documento diffuso dopo l’incontro – continua Ilardo – non sono motivazioni reali. Lombardo si è reso conto che Dipasquale ed i suoi alleati sanno che il Presidente della Regione opera contro il bene della città di Ragusa e della Provincia di cui è capoluogo, a vantaggio del territorio etneo. Sappiamo, inoltre, che i vertici regionali e nazionali degli altri partiti del nuovo polo, hanno capito la particolarità politica della nostra città. Fli ed Udc hanno già fatto le loro scelte, ma Lombardo vorrebbe riprenderli per la collottola convocandoli in un altro incontro. Per quanto ne sappiamo la base di questi partiti, Mpa compreso, ha già espresso una sua posizione, manifestata in un chiaro documento presentato a Dipasquale. Ciononostante Lombardo rimanda ancora di una settimana, come se le elezioni si tenessero nel 2012!”.

“Allora basta. Non vogliamo costringere nessuno – conclude Ilardo – siamo stati aperti a qualsiasi proposta continuando ad attendere i loro comodi. E’ evidente che manca la volontà solo dei dirigenti che, secondo noi, pensano più a tenere a galla sé stessi e le nomine di cui hanno farcito ogni angolo della pubblica amministrazione, piuttosto che al bene di Ragusa e dei ragusani”.